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Appalti pubblici

Questa categoria contiene 247 articoli

È legittima l’aggiudicazione di un appalto di servizi ad un concorrente che ha specificato i costi della manodopera solo in sede di soccorso istruttorio, se la modulistica predisposta dalla stazione appaltante non prevedeva alcun campo in cui inserire tali costi; e ciò, nel rispetto del principio dell’affidamento e della massima partecipazione (ed altresì di quanto sancito dall’art. 5 comma 2 del nuovo Codice dei contratti pubblici approvato con il d.lgs. n. 36 del 2023, sebbene non applicabile ratione temporis), nonché di quanto specificamente stabilito nella sentenza della Corte di giustizia UE, 2.5.2019, C-309/18.

(Tar Lombardia, Milano, sez. I, 26 ottobre 2023, n. 2475) «Nella fattispecie per cui è causa, come dato atto dalla stessa ricorrente, il punto IV.3 del Disciplinare prevedeva che “l’operatore economico deve indicare nell’apposita sezione della busta economica, lo sconto percentuale offerto da applicare”, nonché “gli oneri aziendali concernenti l’adempimento delle disposizioni in materia di … Continua a leggere

Ai sensi dell’art. 18, comma 2, l. n. 241/1990, le Amministrazioni che bandiscono una gara pubblica devono acquisire d’ufficio i documenti necessari all’istruttoria già in loro possesso (nella fattispecie, pertanto, la commissione giudicatrice ha legittimamente attribuito alla concorrente il punteggio per l’intervento dichiarato ed avente come committente la stessa stazione appaltante, sul presupposto che l’Amministrazione resistente non potesse disconoscere l’esecuzione di tale commessa).

(Tar Lazio, Roma, sez. IV, 26 settembre 2023, n. 14255) «Ai sensi dell’art. 18, comma 2 della legge 241/1990, le Amministrazioni che bandiscono una gara pubblica devono acquisire d’ufficio i documenti necessari all’istruttoria già in loro possesso, in coerenza con le esigenze di semplificazione amministrativa ed in ossequio al divieto di aggravamento del procedimento (cfr. … Continua a leggere

Se è vero che non è richiesta la prova né del contenuto effettivamente coordinato delle offerte, né degli effetti anti-concorrenziali concretamente consumatisi, deve però essere sicuramente fornita la prova dell’effettiva “unicità del centro decisionale” (nella fattispecie si è ritenuto che tale prova non sia stata raggiunta, non essendo attestata una soglia di criticità significativa supportata da indizi gravi, precisi e concordanti, nel segno di un pericolo serio e qualificato di coordinamento delle offerte).

(Consiglio di Stato, sez. V, 29 maggio 2023, n. 5247) «[I]n conformità al consolidato orientamento della giurisprudenza del Consiglio di Stato (cfr. ex multis recentemente Cons. Stato, Sez. V, 7 gennaio 2022, n. 48 e giurisprudenza ivi richiamata), per effetto di quanto statuito dalla sentenza della Corte di Giustizia della Comunità europea 19 maggio 2009 … Continua a leggere

Procedure negoziate e candidature spontanee: se il valore presunto della commessa integra una delle soglie per cui è comunque imposta una selezione, le candidature spontanee vanno prese in considerazione, visto che esse dimostrano l’esistenza di più concorrenti potenziali.

(Tar Marche, sez. I, 18 gennaio 2023, n. 33) Il Comune «ha interpellato direttamente [la controinteressata], senza dare conto dell’assenza di altri potenziali concorrenti e senza quindi tentare di ottenere un canone più vantaggioso. A questo riguardo non rilevano ovviamente le considerazioni svolte dalla controinteressata circa la maggiore efficienza che essa può garantire in ragione … Continua a leggere

Sulla generalità e ampiezza del soccorso istruttorio nelle gare di appalto.

(Tar Sicilia, Palermo, sez. II, 16 gennaio 2023, n. 81) «Ancora di recente la giurisprudenza amministrativa ha avuto modo di chiarire che “Il soccorso istruttorio è un potere di carattere generale e persegue la finalità di garantire la massima partecipazione alle gare di appalto; è praticabile non solo nella fase iniziale di partecipazione alla gara, … Continua a leggere

Adunanza Plenaria: l’incremento premiale del quinto si applica anche, per il raggruppamento c.d. misto, alle imprese del singolo sub-raggruppamento orizzontale per l’importo dei lavori della categoria prevalente o della categoria scorporata a base di gara.

(Consiglio di Stato, Adunanza Plenaria, 13 gennaio 2023, n. 2) «L’Adunanza plenaria ritiene – anche quando si voglia qui prescindere dall’eventuale rilievo, in punto di fatto (da approfondirsi – v., infra, § 18 – ad opera della sezione rimettente), che, ove si tratti di raggruppamento c.d. verticale puro, il principio di diritto di cui al … Continua a leggere

Sulla scelta della stazione appaltante di non aggiudicare la gara: quando il giudicato ha espressamente accertato il diritto all’aggiudicazione e il diritto al subentro nel contratto, è precluso l’esercizio del potere di non procedere all’aggiudicazione previsto dall’art. 95, comma 12, del Codice dei contratti pubblici.

(Consiglio di Stato, sez. V, 11 gennaio 2023, n. 384) «Con il primo motivo […], la società appellante deduce l’ingiustizia della sentenza nella parte in cui ha respinto la domanda di ottemperanza, ritenendo che [la stazione appaltante] sarebbe stata libera di non aggiudicare la gara alla ricorrente visto che la legge di gara faceva salvo … Continua a leggere

Il principio della obbligatorietà della clausola di revisione prezzi è stato previsto dal legislatore soltanto per i contratti ad esecuzione continuativa e periodica, non anche per le concessioni di servizi.

(Consiglio di Stato, sez. V, 10 gennaio 2023, n. 301) «L’art. 6 della legge 24 dicembre 1993, n. 537, come modificato dall’art. 44 della Legge 724 del 1994 – abrogato dal d.lgs. n. 163 del 2006 – applicabile ‘ratione temporis’ disponeva al comma 4 che: “Tutti i contratti ad esecuzione periodica o continuata debbono recare … Continua a leggere

Orientamenti giurisprudenziali sul giudizio di congruità delle offerte: in particolare, non è possibile fissare una quota rigida di utile al di sotto della quale l’offerta debba considerarsi per definizione incongrua.

(Tar Basilicata, sez. I, 24 ottobre 2022, n. 710) «[P]er quanto riguarda il giudizio di congruità delle offerte nelle gare di appalti pubblici, vanno richiamati i seguenti orientamenti giurisprudenziali, secondo cui: 1) il giudizio di valutazione dell’anomalia dell’offerta costituisce espressione di un potere ampiamente discrezionale, connotato da elementi di tecnicismo frammisti a valutazioni di opportunità … Continua a leggere

È obbligatorio l’inserimento dei criteri ambientali minimi (C.A.M.) nella lex specialis di gara, sicché quest’ultima non può limitarsi a dare rilievo ai C.A.M. unicamente sul piano dei punteggi aggiuntivi per i servizi migliorativi.

(Consiglio di Stato, sez. III, 14 ottobre 2022, n. 8773) «[L]a legge di gara ha dato rilievo ai C.A.M. unicamente sul piano dei punteggi aggiuntivi per i servizi migliorativi: il che comporta che, in assenza, ben avrebbe potuto la gara essere aggiudicata ad un’offerta del tutto non conforme alla disciplina dei C.A.M.. La conseguenza della … Continua a leggere

Categorie superspecialistiche (SIOS) e qualificazione obbligatoria: l’operatore economico che sia privo della qualificazione per la categoria OS32 – se qualificato per la categoria prevalente per l’intero importo dell’appalto – può eseguire in proprio le lavorazioni che non superino il 10% dell’importo totale dei lavori.

(Tar Lombardia, Milano, sez. I, 14 settembre 2022, n. 2005) «Preliminarmente appare utile, ai fini della presente decisione, richiamare il quadro normativo di interesse riferito alla categoria OS32, per come risulta anche dagli atti processuali.Il d.P.R. 207/2010, all’art. 109, comma 2, rinviava all’allegato A) del medesimo regolamento per l’individuazione delle categorie c.d. super specialistiche a … Continua a leggere

Il bando, il disciplinare e il capitolato hanno ciascuno una propria autonomia e una propria peculiare funzione nell’economia della procedura: il primo fissa le regole di gara, il secondo disciplina in particolare i dettagli procedimentali, il terzo (eventualmente) integra le disposizioni del bando, di norma con particolare riferimento agli aspetti tecnici anche in funzione dell’assumendo vincolo contrattuale.

(Consiglio di Stato, sez. V, 30 agosto 2022, n. 7573) «[I]l bando, il disciplinare e il capitolato speciale d’appalto hanno ciascuno una propria autonomia ed una propria peculiare funzione nell’economia della procedura. Il bando ha, anzitutto, la funzione di rendere edotti i potenziali interessati dell’intendimento della stazione appaltante di contrattare (avendo, sotto questo profilo, funzione … Continua a leggere

In caso di perdita dei requisiti di partecipazione ex art. 80 d.lgs. n. 50/2016 da parte della consorziata designata per l’esecuzione nell’ambito di un consorzio stabile facente parte di un raggruppamento temporaneo di imprese, si applicano le previsioni di cui ai commi 17 e 18 dell’art. 48, sicché il rapporto può proseguire con altro operatore economico che sia costituito mandatario, oppure quest’ultimo è tenuto a eseguire le prestazioni direttamente o a mezzo degli altri mandanti.

(Tar Campania, Napoli, sez. I, 13 luglio 2022, n. 4731) «[S]ono applicabili ai consorzi stabili le previsioni di cui ai commi 17 e 18 dell’art. 48 del d.lgs. n. 50/2016 (comma 19-bis) sicché, in caso di perdita dei requisiti ex art. 80, il rapporto può proseguire con altro operatore economico che sia costituito mandatario (comma … Continua a leggere

Sulla prova della sussistenza di un unico centro decisionale in caso di controllo societario ai sensi dell’articolo 2359 cod. civ.

(Consiglio di Stato, sez. III, 7 giugno 2022, n. 4625) «[È] ius receptum in giurisprudenza, in ragione anche dell’esplicito contenuto precettivo di cui all’art. 80 comma 5 lettera m) del d. lgs. 50/21016, che “la sussistenza di una posizione di controllo societario ai sensi dell’articolo 2359 Cod. civ., ovvero la sussistenza di una più generica … Continua a leggere

Rapporto di concorrenza fra convenzioni CONSIP e analoghe convenzioni stipulate dalla centrale di committenza regionale: se è vero che dal sistema positivo è desumibile un favor per il sistema di acquisizione centralizzato regionale, è altrettanto innegabile che un tale favor non può inibire all’Amministrazione di aderire ad una convenzione CONSIP in tutti i casi in cui manchino convenzioni regionali già operative.

(Tar Molise, sez. I, 7 aprile 2022, n. 103) «[I]l Collegio richiama innanzitutto, e integralmente, la premessa ricostruttiva normativa e giurisprudenziale compiuta al paragrafo 13.1 della sentenza di questo Tribunale n. 189/2021, resa in fattispecie simile. Pertanto, ritiene: i) di poter estendere all’ipotesi qui in rilievo le coordinate giuridiche e i corollari applicativi già delineati … Continua a leggere

Clausola di adesione e accordo-quadro sono fattispecie affini ma distinte; il contratto per adesione costituisce un istituto compatibile con i principi della concorrenza soltanto se l’estensione viene effettuata – salvo limitati e necessari adeguamenti, di minimo valore economico – alle stesse condizioni del contratto di riferimento.

(Tar Lombardia, Brescia, sez. I, 28 marzo 2022, n. 289) «Ancorché non espressamente previsto né nella disciplina nazionale, né in quella eurounitaria, l’istituto della clausola di adesione è ritenuto dalla pacifica giurisprudenza legittimo, sia pure a ben determinate condizioni di cui si dirà nel prosieguo (cfr., ex plurimis, T.A.R. Lombardia – Milano, Sez. IV, sentenza … Continua a leggere

Sui requisiti soggettivi e oggettivi del conflitto di interessi ex art. 42 del Codice dei contratti.

(Tar Sardegna, sez. I, 16 marzo 2022, n. 190) «[I]l conflitto di interessi si configura con un partecipante alla gara in relazione alla posizione del personale della stazione appaltante ed infatti gli obblighi di cui all’art. 42 del Codice dei Contratti sono ad essi riferiti, non già all’operatore economico. In altre parole, è necessario che … Continua a leggere

Ad ogni affidamento segue un diverso contratto tra le parti, che può aver punti di continuità o di cesura rispetto al precedente affidamento, a seconda delle esigenze dell’amministrazione che indice la gara ad evidenza pubblica.

(Tar Puglia, Bari, sez. II, 10 marzo 2022, n. 366) «Va inoltre premessa una considerazione di base che è a fondamento della stessa logica aziendale di organizzazione del lavoro, che vede determinati servizi, anziché “internalizzati” e gestiti con propri dipendenti (c.d. insourcing), “esternalizzati” a soggetti gestori terzi (c.d. outsourcing) e che è relativa all’esigenza dell’amministrazione, … Continua a leggere

Il contratto di avvalimento deve quantomeno prevedere, da un lato, la messa a disposizione di personale qualificato, specificando se per la diretta esecuzione del servizio o per la formazione del personale dipendente dell’impresa ausiliata, dall’altro i criteri per la quantificazione delle risorse e/o dei mezzi forniti (nella fattispecie, il Tar ha ritenuto che il contratto renda chiaramente evincibile quali fasi della produzione vedranno il coinvolgimento dell’ausiliaria, mediante i mezzi a ciò necessari nell’ambito della propria organizzazione aziendale, che è messa complessivamente a disposizione dell’ausiliata).

(Tar Lazio, Roma, sez. I Bis, 21 febbraio 2022, n. 2012) «Emerge, quindi, come l’impegno dell’ausiliaria abbia ad oggetto il requisito di capacità tecnico-professionale relativo al fatturato specifico, in una con la certificazione di qualità conseguita dall’impresa, e come, a tal fine, vengano messe a disposizione dell’ausiliata tutte le risorse aziendali necessarie allo svolgimento di … Continua a leggere

Procedura negoziata semplificata sottosoglia ex art. 36, comma 2, lett. b), d.lgs. n. 50/2016: si applica il principio di rotazione e il numero minimo si riferisce non già alle imprese che presentano offerta, bensì alle imprese cui la stazione appaltante deve, a monte, rivolgere la richiesta di offerta.

(Tar Sardegna, sez. II, 16 febbraio 2022, n. 103) «La ricorrente affida la propria domanda a due distinti profili di censura. In primo luogo sostiene che nel caso in esame non sussistano i presupposti del principio di rotazione, avendo la stazione appaltante fatto precedere la selezione vera e propria da una manifestazione di interesse con … Continua a leggere

Non può essere escluso dalla gara, ai sensi dell’art. 80, comma 4, del d.lgs. n. 50/2016, il concorrente che – prima della scadenza del termine di presentazione delle domande – abbia presentato istanza di rateizzazione, successivamente accolta, in quanto il “perfezionamento” dell’impegno vincolante al pagamento del debito contributivo può dirsi compiuto con la trasmissione di valida istanza di rateizzazione.

(Consiglio di Stato, sez. V, 9 febbraio 2022, n. 942) «Ritiene il Collegio che sia preferibile l’orientamento che consente all’operatore economico di partecipare alla procedura di gara con la sola presentazione di valida istanza di rateizzazione del debito tributario prima della scadenza del termine per la presentazione delle offerte. Militano in questo senso diverse considerazioni. … Continua a leggere

La tesi “sostanzialistica” sul difetto di sottoscrizione dell’offerta da parte di tutti i componenti del costituendo RTI a confronto con la tesi opposta.

(Tar Liguria, sez. I, 6 dicembre 2021, n. 1051) «Il Collegio è consapevole che, rispetto al difetto di sottoscrizione dell’offerta da parte di tutti i componenti del costituendo RTI, in giurisprudenza vi sono posizioni differenti. Secondo un primo orientamento, cui si è conformata [la stazione appaltante], esso non può che condurre all’esclusione dalla gara, perché … Continua a leggere

Stante la natura “tipica” del contratto di avvalimento, allo stesso va applicato un approccio sostanzialistico in conformità alle norme che ne individuano la funzione economico-sociale, con conseguente irrilevanza delle previsioni negoziali che – lungi dall’incidere anche sugli obblighi assunti dalle parti nei confronti della stazione appaltante – assolvono ad una funzione meramente “interna” al rapporto privatistico intercorso tra le parti private.

(Consiglio di Stato, sez. V, 24 novembre 2021, n. 7863) «L’istituto dell’avvalimento, disciplinato dall’art. 89 del d.lgs. n. 50 del 2016, consente anche ai concorrenti che non dispongano di tutti i requisiti di capacità economico-finanziaria e tecnico-professionale (di cui all’art. 83, comma primo, lett. b e c del Codice dei contratti pubblici) previsti dalla lex … Continua a leggere

Integra la fattispecie di incompatibilità posta dall’art. 77, comma 4, d.lgs. n. 50/2016 la concentrazione in capo al RUP delle attività di preparazione della documentazione di gara e delle attività di valutazione delle offerte.

(Consiglio di Stato, sez. VI, 8 novembre 2021, n. 7419) «Secondo quanto disposto dall’art. 77, comma 4, D. Lgs. n. 50 del 2016, “I commissari non devono aver svolto né possono svolgere alcun’altra funzione o incarico tecnico o amministrativo relativamente al contratto del cui affidamento si tratta. La nomina del RUP a membro delle commissioni … Continua a leggere

Criteri ambientali minimi (CAM): qualificazione giuridica e verifica della loro osservanza.

(Tar Campania, Napoli, sez. II, 8 marzo 2021, n. 1529) «[I] criteri ambientali minimi non possono essere qualificati in senso proprio come requisiti, né di partecipazione, né di esecuzione; non di partecipazione, dal momento che questi afferiscono al concorrente, sia in quanto operatore economico (cd. requisiti generali), sia quale imprenditore del settore (cd. requisiti speciali); … Continua a leggere

È illegittima la lex specialis di gara che attribuisca alla Commissione un potere sostanzialmente arbitrario nell’attribuzione dei punteggi relativi all’offerta tecnica (nella fattispecie, il Tar ha ritenuto che la definizione dell’oggetto della valutazione ed i criteri di valutazione fossero del tutto generici e che tale deficit di specificità non fosse compensato dalla motivazione assegnata dalla Commissione ai voti espressi).

(Tar Lombardia, Milano, sez. IV, 10 giugno 2020, n. 1043) «Ai sensi dell’art. 95, comma 1, del Codice dei Contratti, “I criteri di aggiudicazione non conferiscono alla stazione appaltante un potere di scelta illimitata dell’offerta. Essi garantiscono la possibilità di una concorrenza effettiva e sono accompagnati da specifiche che consentono l’efficace verifica delle informazioni fornite … Continua a leggere

Nelle procedure ad evidenza pubblica, il termine di 18 mesi per l’annullamento in autotutela ex art. 21-nonies l. n. 241/1990 non decorrere dal bando di gara, ma solo dall’affidamento dell’appalto.

(Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, 3 giugno 2020, n. 399) «[L’]originario ricorso introduttivo ha trovato accoglimento sul rilievo che l’esercizio dell’autotutela sarebbe stato viziato dal mancato rispetto del “termine ragionevole” di cui all’art. 21 nonies della legge n. 241/1990, quantificato in diciotto mesi dalla legge n. 124/2015: termine, quest’ultimo, che il T.A.R. … Continua a leggere

L’abnorme dilatazione applicativa di un contratto collettivo concepito e siglato per un dato ambito settoriale può trasmodare in causa di esclusione per contrasto con l’art. 30, comma 4, d.lgs. n. 50/2016, concretandosi in forma di concorrenza sleale non rispettosa dei principi di libera concorrenza, non discriminazione e proporzionalità di cui al comma 1 del medesimo art. 30.

(Tar Piemonte, sez. I, 25 maggio 2020, n. 316) «Con un primo motivo di ricorso la [ricorrente] si duole della mancata esclusione della seconda graduata per aver dichiarato di applicare un C.C.N.L. asseritamente non attinente al servizio oggetto della procedura di gara in violazione dell’art. 30, comma 4 d.lgs. 50/2016. 1.1. Preme a tal riguardo … Continua a leggere

La deroga al principio del frazionamento delle gare d’appalto in lotti funzionali necessita di una motivazione rafforzata, che trova nell’atto indittivo della procedura la propria naturale sedes materiae.

(Tar Lazio, Roma, sez. III, 16 marzo 2018, n. 3002) «Come noto, l’art. 51 del d. lgs. n. 50\2016 prevede, in via di principio, che “Nel rispetto della disciplina comunitaria in materia di appalti pubblici, sia nei settori ordinari che nei settori speciali, al fine di favorire l’accesso delle microimprese, piccole e medie imprese, le … Continua a leggere

Non possono essere esclusi dalla gara gli offerenti che hanno stipulato la cauzione provvisoria dopo la presentazione dell’offerta e/o dopo la scadenza del termine di presentazione delle offerte, quando l’efficacia della cauzione retroagisce dalla data di presentazione dell’offerta.

(Tar Basilicata, sez. I, 27 luglio 2017, n. 531) «Al riguardo va rilevato che il suindicato punto 2 della Determinazione dell’ANAC n. 1 dell’8.1.2015, richiamato dal provvedimento di esclusione impugnato, subordina il soccorso istruttorio “con riferimento ad ogni ipotesi di mancanza, incompletezza o irregolarità della cauzione provvisoria, a condizione che sia stata già costituita alla … Continua a leggere

Poiché “i commissari non devono aver svolto né possono svolgere alcun’altra funzione o incarico tecnico o amministrativo relativamente al contratto del cui affidamento si tratta” (art. 77, comma 4, d.lgs. n. 50/2016), è illegittima la composizione della Commissione giudicatrice il cui Presidente ha approvato e sottoscritto l’avviso pubblico di indizione della procedura.

(Tar Puglia, Lecce, sez. II, 29 giugno 2017, n. 1074) «Passando dunque alla disamina in concreto della censura concernente l’illegittima composizione della Commissione giudicatrice, si osserva che nella fattispecie portata al vaglio del G.A. si è effettivamente consumata la violazione dell’art. 77, comma 4 del D. Lgs.18 aprile 2016, n. 50. La disposizione richiamata stabilisce … Continua a leggere

In caso di rinnovo delle operazioni di gara, è da considerarsi legittima la nomina di una nuova Commissione qualora ciò garantisca, nel caso concreto, maggiore serenità di giudizio.

(Tar Valle d’Aosta, 27 giugno 2017, n. 39) «Tematica ampiamente dibattuta è quale debba essere, in caso di accoglimento del ricorso ed in particolare del vizio procedimentale (come nel caso di specie è avvenuto), l’organismo tecnico tenuto a sviluppare la nuova valutazione dei progetti a seguito della riscontrata illegittimità nelle modalità di esplicazione delle operazioni/valutazioni … Continua a leggere

Diritto di accesso nel nuovo Codice dei contratti pubblici: l’oggetto dell’esclusione di cui all’art. 53, comma 5, lett. a), d.lgs. n. 50/2016 non è l’offerta nel suo complesso – che in linea di principio è accessibile – ma soltanto le parti contenenti informazioni che costituiscano segreti tecnici o commerciali ed è altresì necessario che le parti dell’offerta che contengano detti segreti siano indicate, motivate e comprovate da una espressa dichiarazione dell’offerente, contenuta nell’offerta stessa (peraltro, anche in tal caso il divieto di accesso non è assoluto, essendo infatti consentito l’accesso al concorrente che lo chieda in vista della difesa in giudizio dei propri interessi in relazione alla procedura di affidamento del contratto nell’ambito della quale viene formulata la richiesta di accesso, ai sensi dell’art. 53, comma 6).

(Tar Valle D’Aosta, sez. I, 5 giugno 2017, n. 34) «Sul piano normativo appare opportuno evidenziare che il D. Lgs. n. 50/2016 ha inteso introdurre, all’art. 53, una regolamentazione del diritto di accesso specificamente riferita alle procedure di affidamento e di esecuzione dei contratti pubblici, tendenzialmente in linea con la previsione del previgente art. 13 … Continua a leggere

Il principio di rotazione esclude non solo l’affidatario uscente, ma anche i precedenti aggiudicatari, privilegiando gli operatori del settore che non hanno mai svolto l’appalto.

(Tar Campania, Salerno, sez. I, 16 maggio 2017, n. 926) « […] – il precedente rapporto contrattuale instaurato con il Comune […] integra il presupposto applicativo del principio di rotazione, consacrato dall’art. 36 del d.lgs. n. 50/2016, perché trattasi di rapporto professionale instaurato con la medesima Amministrazione e per giunta anch’esso afferente alla redazione del … Continua a leggere

Documento di Gara Unico Europeo (DGUE) ex art. 85 del nuovo Codice dei contratti pubblici: il suo mancato utilizzo non è previsto come causa di esclusione, a tal fine rilevando, ai sensi e nei limiti dell’art. 80 d.lgs. n. 50/2016, solo il contenuto delle dichiarazioni in esso riportate.

(Tar Sicilia, Palermo, sez. III, 14 aprile 2017, n. 1025) «Con la seconda censura la ricorrente afferma che [la società aggiudicataria] dovesse essere esclusa perché non si era avvalsa del DGUE. La censura è destituita di fondamento. Il DGUE è un modello autodichiarativo introdotto dal nuovo codice appalti (art. 85), volto a semplificare e ridurre … Continua a leggere

E’ illegittimo l’obbligo di integrale riassorbimento del personale in quanto la clausola sociale, oggi espressamente prevista dall’art. 50 del d.lgs. n. 50/2016, per come interpretata dalla giurisprudenza, può obbligare l’appaltatore subentrante unicamente ad assumere in via prioritaria i lavoratori che operavano alle dipendenze dell’impresa uscente, a condizione che il loro numero e la loro qualifica siano armonizzabili con l’organizzazione d’impesa prescelta.

(Tar Calabria, Reggio Calabria, 15 marzo 2017, n. 209) «La tesi dedotta in giudizio dalla parte ricorrente è che l’importo complessivo posto a base di gara sia economicamente insostenibile e che il maggior punto di criticità sia rappresentato dal costo del personale. Il costo per il solo personale a tempo indeterminato è complessivamente pari ad … Continua a leggere

Requisito dell’iscrizione nel Registro delle Imprese per tutte le attività oggetto di affidamento: l’oggetto sociale e l’attività effettivamente esercitata non possono essere considerati come concetti coincidenti, atteso che un’attività può ben essere prevista nell’oggetto sociale – risultante dall’iscrizione sotto la voce “dati identificativi dell’impresa” – senza essere attivata poi in concreto; è ovvio, quindi, come nessun rilievo possa attribuirsi all’oggetto sociale dell’impresa, il quale abilita quest’ultima a svolgere una determinata attività, ma nulla dice in ordine all’effettivo svolgimento della stessa.

(Tar Puglia, Lecce, sez. I, 24 febbraio 2017, n. 355) «Con il primo motivo di ricorso, la ricorrente contesta le operazioni di sorteggio effettuate tra gli operatori che avevano manifestato il proprio interesse alla partecipazione, rilevando che alle stesse non potevano essere ammessi tutti gli operatori richiedenti […], in quanto la maggior parte degli stessi … Continua a leggere

Procedimento di verifica dell’anomalia dell’offerta: l’art. 97 del nuovo Codice dei contratti pubblici deve essere interpretato in coerenza con l’art. 69 della Direttiva n. 2014/24/UE, garantendo il pieno contraddittorio.

(Tar Marche, sez. I, 23 gennaio 2017, n. 66) «Risultano […] fondate le […] censure attraverso cui si deduce violazione del contraddittorio nel sub procedimento di valutazione di anomalia dell’offerta. Sul punto va osservato che il motivo di esclusione non ha riguardato profili tecnici di merito circa l’obiettiva incongruità dell’offerta, ma ha opposto, all’offerente, ragioni … Continua a leggere

La mancanza di una singola sottoscrizione di una sola pagina da parte del rappresentante di una sola ditta, su centinaia di pagine regolarmente sottoscritte da tutti i soggetti obbligati, non può comportare l’esclusione di un intero raggruppamento.

(Tar Puglia, Bari, sez. I, 12 gennaio 2017, n. 17) «Con il motivo di gravame sub 5) la ricorrente rileva – in asserita violazione del punto 12, lett. g – pag. 25 del disciplinare (“la dichiarazione di offerta economica e la lista (o/e i relativi elaborati), a pena di esclusione dell’offerta, devono essere sottoscritti dal … Continua a leggere

E’ illegittima l’esclusione automatica della ditta concorrente se la dichiarazione resa dal suo legale rappresentante in ordine alla mancanza di precedenti penali in capo all’amministratore cessato sia legittimamente fondata sulle risultanze del casellario giudiziale, in quanto il dichiarante può rendere la dichiarazione afferente ad un terzo solo relativamente a stati, qualità e fatti di cui abbia diretta conoscenza.

(Tar Puglia, Lecce, sez. III, 18 novembre 2016, n. 1783) «[E’] incontestato che il provvedimento di esclusione impugnato si fondi unicamente sul fatto che, dalla verifica effettuata dalla stazione appaltante attraverso il sistema AVCpass dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (A.N.A.C.), è risultato che la dichiarazione ex art. 38 comma 1, lett. c) del d. lgs. n. 163/2006 … Continua a leggere

Rito “superspeciale” introdotto dall’art. 204 d.lgs. n. 50/2016: ambito di applicazione e questioni di diritto intertemporale.

(Consiglio di Stato, sez. III, 25 novembre 2016, n. 4994) «Innanzitutto, e in via dirimente, il presente grado di giudizio risulta certamente estraneo all’ambito applicativo della previsione del cui rispetto si discute, in quanto il termine per la proposizione dell’appello (ivi stabilito) si riferisce, evidentemente, alle sole impugnazioni delle decisioni pronunciate nell’ambito del rito “superspeciale” … Continua a leggere

Il principio di equivalenza presuppone la corrispondenza delle prestazioni del prodotto offerto e non già un’inidoneità di quest’ultimo rispetto alle specifiche indicate dall’Amministrazione e poste a base di gara.

(Tar Lazio, Roma, sez. II Quater, 21 novembre 2016, n. 11560) «[Non] può venire in rilevo, nel caso di specie, il principio di equivalenza che riguarda le specifiche tecniche di cui all’art. 68 del d.lgs. n. 163 del 2006 […]. Tale principio presuppone, infatti, la corrispondenza delle prestazioni del prodotto offerto e non già un’inidoneità … Continua a leggere

Contributo ANAC: soltanto il mancato pagamento – e non anche il pagamento con modalità diverse da quelle impartite dalla stessa Autorità – giustifica l’esclusione dalla gara (nella fattispecie, la ricorrente aveva indicato nella ricevuta prodotta un codice CIG errato, in quanto corrispondente ad un lotto di gara diverso).

(Tar Toscana, sez. III, 26 ottobre 2016, n. 1545) «Il Collegio concorda con i pareri più volte espressi dalla Autorità Anticorruzione in base ai quali ancorché il mancato pagamento del contributo previsto dall’art. 1 commi 65 e 67, della l. 23 dicembre 2005, n. 266, costituisca causa di esclusione, l’estromissione dalla gara si giustifica solamente … Continua a leggere

L’art. 97 del nuovo Codice dei contratti pubblici (d.lgs. n. 50/2016) non riserva al r.u.p. la valutazione dell’anomalia dell’offerta, che, quindi, può essere legittimamente effettuata dalla commissione giudicatrice in qualità di organo, ancorché straordinario, della stazione appaltante.

(Tar Basilicata, sez. I, 5 ottobre 2016, n. 944) «[E’] stata dedotta l’incompetenza assoluta della commissione di gara a procedere alla verifica della congruità dell’offerta, in quanto soltanto il r.u.p. sarebbe: «il vero soggetto competente a verificare la congruità dell’offerta che, mantenendo la centralità della propria posizione, può avvalersi di altri soggetti quali la commissione … Continua a leggere

DURC negativo: è illegittima l’esclusione se, alla data di presentazione dell’offerta, i versamenti contributivi erano stati regolarmente effettuati e l’irregolarità del DURC è stata causata soltanto dalla non corrispondenza fra i contributi versati e le comunicazioni che l’intermediario era riuscito a caricare a sistema.

(Tar Sicilia, Palermo, sez. III, 7 ottobre 2016, n. 2307) «Come acclarato in giudizio, mediante la produzione documentale della parte ricorrente, alla data di presentazione dell’offerta i versamenti contributivi oggetto del DURC negativo erano stati regolarmente effettuati: l’irregolarità del DURC è stata dunque causata dalla non corrispondenza fra i contributi versati e le comunicazioni che … Continua a leggere

La riparametrazione di cui alla lettera a), punto 5, dell’allegato P del d.P.R. n. 207/2010 è indispensabile nel caso in cui sia prevista una soglia di sbarramento, vale a dire un punteggio minimo che le offerte devono raggiungere al fine di potere essere valutate, per evitare anomale restrizioni alla concorrenza ed al principio di massima partecipazione.

(Consiglio di Stato, sez. III, 27 settembre 2016, n. 3970) «Con il secondo motivo dell’appello incidentale [la società Beta] ha sostenuto che la Stazione Appaltante avrebbe errato nel riammettere alla gara [la società Alfa], successivamente alla riparametrazione, applicata in sede di calcolo della soglia di sbarramento, in quanto, il punteggio minimo previsto dalla legge di … Continua a leggere

Sul carattere “attenuato” del divieto di commistione tra i requisiti di partecipazione alla gara e i criteri di valutazione dell’offerta nel caso in cui si tratti di procedure comparative da aggiudicare con il criterio offerta economicamente vantaggiosa e l’offerta tecnica richiesta si sostanzi non in un progetto o in un prodotto ma in un facere (nella fattispecie, si trattava di una procedura ristretta indetta per l’affidamento del servizio di revisione legale dei conti).

(Tar Lazio, Roma, sez. II Bis, 27 settembre 2016, n. 9948) «[I]l divieto di commistione tra i requisiti di partecipazione alla gara ed i criteri di valutazione dell’offerta, invocato dalla ricorrente a riprova dell’illegittimità denunciata, riveste un carattere affatto assoluto, bensì “attenuato” proprio nel caso in cui – come quello in esame – si tratti … Continua a leggere

E’ illegittimo il diniego della domanda di iscrizione nella “white list” non preceduto dal preavviso di rigetto di cui all’art. 10-bis l. n. 241 del 1990 (nel caso di specie, il Consiglio di Stato ha evidenziato, in particolare, l’erroneità della sentenza di primo grado nella parte in cui non ha considerato che la partecipazione procedimentale della società ricorrente avrebbe consentito di fare emergere la circostanza dell’avvenuto licenziamento dei due cognati dell’amministratore, invece ignorata dalla Prefettura).

(Consiglio di Stato, sez. III, 20 settembre 2016, n. 3913) «E’ […] pacifico che l’amministrazione non ha comunicato all’istante il preavviso del provvedimento sfavorevole con ciò impedendogli di dare adeguato rilievo alle circostanze sopravvenute. 1.2. Non può condividersi in proposito l’affermazione del Giudice di prime cure secondo la quale l’eventuale invio del preavviso di rigetto … Continua a leggere

Si esplica soltanto nell’ambito delle singole procedure di gara il potere della stazione appaltante di escludere gli operatori economici che hanno commesso grave negligenza o malafede nell’esecuzione delle prestazioni affidate o che hanno commesso un errore grave nell’esercizio della loro attività professionale; tale potere, perciò, non può essere esercitato – in via preventiva – precludendo la partecipazione a gare che non siano state indette.

(Tar Puglia, Lecce, sez. II, 15 settembre 2016, n. 1439) «Premesso che: – la società ricorrente impugna la nota [della stazione appaltante] del 7 marzo 2016, prot. n. 4253/P, avente a oggetto: “Bus n. 616, n. 548 e n. 545 – Contestazione irregolarità nella fatturazione e nelle procedure adottate nell’effettuazione di forniture di beni ed … Continua a leggere

Lavori pubblici: costituisce un requisito di esecuzione (e non di partecipazione) il possesso dell’abilitazione all’esecuzione dei lavori d’installazione, trasformazione, ampliamento e manutenzione straordinaria degli impianti di cui all’art. 1, comma 2, del decreto del Ministero dello Sviluppo Economico 22 gennaio 2008, n. 37.

(Tar Sicilia, Palermo, sez. III, 5 settembre 2016, n. 2112) «Con unico motivo si deduce che l’abilitazione di cui all’art. 1, comma 2, del D.M. n. 37 del 2008 non era un requisito di partecipazione, ma di esecuzione, cosicchè il suo possesso andava accertato al momento della stipula del contratto. Ne consegue che il ritiro … Continua a leggere

Sul soccorso istruttorio tra vecchio e nuovo Codice dei contratti pubblici: nel testo dell’art. 38, comma 2-bis, d.lgs. n. 163/2006 (non più in vigore ma applicabile alla fattispecie), l’essenzialità dell’irregolarità determina(va), in sé e per sé, l’obbligo del concorrente di pagare la sanzione pecuniaria prevista dal bando (a prescindere dalla circostanza che questi aderisca o meno all’invito, che la stazione appaltante deve necessariamente fargli, di sanare detta irregolarità) e, del resto, la norma non si pone(va) in contrasto con l’ordinamento dell’Unione Europea, non rivestendo la direttiva 2014/24/UE la qualifica di “self executing”; ora, la nuova disciplina del soccorso istruttorio di cui all’art. 83, comma 9, d.lgs. n. 50/2016, nella parte in cui non prevede l’obbligo del pagamento della sanzione nel caso di mancata regolarizzazione, risulta del tutto conforme alla direttiva 2014/24/UE.

(Tar Lombardia, Milano, sez. I, 14 luglio 2016, n. 1423) «Il collegio, dopo un’approfondita delibazione degli atti della controversia, ritiene di aderire al maggioritario orientamento formatosi in relazione all’interpretazione dell’art. 38, comma 2-bis, del d.lgs. n. 163/2006, come inserito dall’art. 39, comma 1, del d.l. 24 giugno 2014, n. 90, convertito, con modificazioni, dalla legge … Continua a leggere

Aggiudicazione degli appalti esclusi di cui all’allegato II B: la stazione appaltante può applicare il criterio di scelta del contraente in ragione del prezzo più basso utilizzando la formula matematica inerente la parametrazione del prezzo complessivo offerto ed includendo anche il costo del personale e gli oneri per la sicurezza dei lavoratori.

(Tar Puglia, Lecce, sez. II, 12 luglio 2016, n. 1106) «[L’]appalto oggetto del presente procedimento rientra tra quelli di cui all’allegato II B del d. lgs. n. 163 del 2016, per cui – giusta quanto espressamente previsto dall’art. 20 del citato d. lgs. n. 163 del 2006 – trovano applicazione solo le disposizioni di cui … Continua a leggere

E’ obbligatoria l’attivazione del soccorso istruttorio quando i documenti dei quali la stazione appaltante lamenta la mancanza siano in realtà stati inviati tempestivamente attraverso la piattaforma informatica, in quanto la mera impossibilità tecnica della loro lettura non può giustificare l’esclusione automatica del concorrente.

(Tar Lombardia, Milano, sez. IV, 8 luglio 2016, n. 1383) «[L]a gara di cui è causa è stata svolta con modalità telematiche, avvalendosi del sistema gestito dalla Regione […] – attraverso la propria società controllata […]. Come risulta dai documenti versati in atti, la ricorrente ha caricato sul sistema e spedito ritualmente le buste elettroniche … Continua a leggere

Nell’ambito della verifica del possesso dei requisiti autocertificati in sede di gara dal concorrente, alla fattura commerciale può attribuirsi una valenza dimostrativa dell’avvenuta esecuzione delle prestazioni ivi indicate, se non vi sono elementi discordanti, foss’anche indiziari.

(Consiglio di Stato, sez. V, 28 giugno 2016, n. 2928) «Resta, infine, da valutare se le fatture prodotte [dall’aggiudicataria] potessero costituire strumento idoneo a comprovare il possesso del prescritto fatturato specifico. In termini generali occorre ricordare che la fattura commerciale – di formazione unilaterale e finalizzata per ragioni tributarie alla risultanza documentale di prestazioni inerenti … Continua a leggere

Verifica dell’anomalia: un utile apparentemente modesto può comunque comportare un vantaggio significativo in termini di qualificazione, pubblicità e curriculum derivanti all’impresa dall’essere aggiudicataria, sicché di per sé la voce economica in questione non rende l’offerta economicamente incongrua (ciò posto, il Consiglio di Stato – pur dissentendo dalle valutazioni svolte in proposito dal primo giudice – ha osservato che l’elemento valutativo dell’utile, nella fattispecie, non assumeva valenza dirimente).

(Consiglio di Stato, sez. IV, 22 giugno 2016, n. 2751) «L’ATI appellante ha indicato nei giustificativi per gli utili una percentuale di incidenza del 4% e secondo il TAR tale voce economica in ragione della sua modesta consistenza non costituirebbe indizio di una offerta attendibile, proprio perché negli appalti pubblici l’impresa deve comunque conservare un … Continua a leggere

Regolarizzazione della cauzione provvisoria: il termine che la stazione appaltante assegna al concorrente – pur se perentorio nella logica dell’art. 38, comma 2-bis, d.lgs. n. 163/2006 – deve ritenersi prorogabile a fronte di un’espressa richiesta di proroga e dell’impossibilità oggettiva della produzione della documentazione richiesta (nella fattispecie dimostrata dalla ricorrente; il Tar ha peraltro annullato, oltre all’esclusione, anche l’irrogazione della sanzione pecuniaria, alla luce dell’assenza di imputabilità soggettiva della violazione sanzionata, giustificata dall’incertezza del quadro normativo e dalla non chiara formulazione del disciplinare di gara).

(Tar Puglia, Bari, sez. I, 9 giugno 2016, n. 767) «Come evidenziato nell’ordinanza cautelare di questo T.A.R. n. 470/2015 (resa nel giudizio r.g. n. 944/2015), l’art. 38, comma 2 bis dlgs n. 163/2006 richiede un coefficiente di imputabilità soggettiva della violazione sanzionata (“… che vi ha dato causa …”). Nel caso di specie detta imputabilità … Continua a leggere

Nelle gare con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, il RUP può svolgere soltanto quelle attività che non implicano l’esercizio di poteri valutativi, essendo l’attività valutativa di competenza esclusiva della commissione giudicatrice (nella fattispecie, il Tar ha ritenuto che il RUP avesse esorbitato dalle competenze attribuitegli dalla legge, dal momento che quello contestato alla ricorrente come mancante non era né un requisito di partecipazione, né un titolo abilitativo richiesto per l’esecuzione del contratto, bensì un elemento dell’offerta tecnica soggetto a valutazione della commissione).

(Tar Toscana, sez. I, 8 giugno 2016, n. 968) «L’art. 10, co. 2, del Codice dei contratti pubblici nel disciplinare i poteri del RUP stabilisce che “Il responsabile del procedimento svolge tutti i compiti relativi alle procedure di affidamento previste dal presente codice, ivi compresi gli affidamenti in economia, e alla vigilanza sulla corretta esecuzione … Continua a leggere

Il fatturato dichiarato in sede di gara deve corrispondere a quello risultante dai bilanci depositati presso la Camera di commercio per il periodo preso in considerazione dalla lex specialis.

(Consiglio di Stato, sez. V, 21 aprile 2016, n. 1582) «Col primo motivo d’appello, l’appellante deduce la violazione e la falsa applicazione dell’art. 38 d.lgs. n. 163 del 2006, illogicità e perplessità della motivazione della sentenza. Lamenta che la comprovata non veridicità dell’autodichiarazione, sottoscritta in conformità alle disposizioni del d.P.R. n. 445 del 2000 dall’aggiudicataria, … Continua a leggere

AVCPASS: la mancata produzione in sede di gara del PASS dell’Operatore Economico (PassOE), da parte di un’impresa registrata al servizio AVCPASS, non può costituire causa di esclusione, trattandosi di una semplice carenza documentale (e non di un’ipotesi di irregolarità essenziale), che può essere successivamente regolarizzata, senza che per questo sia dovuta alcuna sanzione pecuniaria.

(Tar Campania, Napoli, sez. II, 6 aprile 2016, n. 1682) «[C]onsiderato […] che, nel merito, va osservato che oggetto della controversia è la legittimità o meno dell’esclusione [della ricorrente] dalla gara per l’affidamento triennale del servizio di refezione scolastica a favore degli alunni della scuola dell’infanzia, esclusione che il Comune […] ha disposto in ragione … Continua a leggere

Danno curriculare: tale voce di danno, costituente una specificazione del danno per perdita di chance, si correla necessariamente alla qualità di impresa operante nel settore degli appalti pubblici e, più in particolare, al fatto stesso dell’esecuzione di uno di questi tipi di contratto, a prescindere dal lucro che l’impresa stessa si riprometta di ricavare per effetto del corrispettivo pagato dalla stazione appaltante (il Tar ha, pertanto, evidenziato che alla mancata esecuzione di un’opera pubblica illegittimamente appaltata si ricollegano indiretti nocumenti all’immagine della società, al suo radicamento nel mercato, all’ampliamento della qualità industriale o commerciale dell’azienda, al suo avviamento, nonché al più generale interesse pubblico al rispetto della concorrenza).

(Tar Lazio, sez. I, 7 marzo 2016, n. 2966) «Quanto al danno curriculare, che la ricorrente lamenta in dipendenza della mancata acquisizione dell’appalto che il RTI aveva titolo ad acquisire e consistente nel pregiudizio dallo stesso subito a causa del mancato arricchimento del curriculum professionale (Cons. Stato, Sez. VI, 9 giugno 2008, n. 2751), ritiene … Continua a leggere

Gara a doppio oggetto per la scelta del socio privato e per l’affidamento del servizio: l’affidamento a società miste è ammissibile a condizione che si svolga in unico contesto una gara avente ad oggetto la scelta del socio privato e l’individuazione del determinato servizio da svolgere, delimitato in sede di gara sia temporalmente che con riferimento all’oggetto (che deve essere predeterminato e non genericamente descritto), con obbligo della società mista di mantenere lo stesso oggetto sociale durante l’intera durata della concessione (nella fattispecie, il Consiglio di Stato ha confermato l’illegittimità del bando che indicava un oggetto eccessivamente ampio, non delimitabile e, pertanto, non determinabile ai fini della tutela della concorrenza, statuendo altresì che le specificazioni necessarie ai fini dell’affidamento del servizio non sono suscettibili di integrazione postuma, in particolare con una modifica dello statuto sociale).

(Consiglio di Stato, sez. V, 15 marzo 2016, n. 1028) «[I]n via generale, le regole applicative che presiedono all’affidamento diretto di servizi a società miste pubblico-private per le quali via stata, come nella specie, una previa gara cd. a doppio oggetto (per la scelta del socio privato e per l’affidamento del servizio) sono state indicate … Continua a leggere

Per il Tar Emilia Romagna – Parma (così come già affermato dal Tar Abruzzo), è errata l’interpretazione dell’ANAC secondo cui la sanzione pecuniaria prevista dagli artt. 38, comma 2-bis, e 46, comma 1-ter, d.lgs. n. 163/ 2006 può essere applicata soltanto quando il concorrente che sia incorso in un’irregolarità essenziale decida di avvalersi del soccorso istruttorio, integrando o regolarizzando la dichiarazione resa, dovendo invece applicarsi anche nell’ipotesi in cui questi, non avvalendosi del soccorso istruttorio, venga escluso dalla procedura di gara.

(Tar Emilia Romagna, Parma, sez. I, 29 febbraio 2016, n. 66) «La ricorrente, esclusa dalla procedura di gara oggetto del presente giudizio causa l’incompletezza della documentazione prodotta e successiva mancata adesione al c.d. “soccorso istruttorio” attivato dalla Stazione appaltante, contesta l’applicazione a proprio carico della sanzione pecuniaria prevista dall’art. 38, comma 2 bis, del D. … Continua a leggere

E’ illegittima la procedura di gara in cui il presidente della commissione giudicatrice – in violazione dell’art. 283, co. 3, d.P.R. n. 207/2010 – non abbia dato lettura in seduta pubblica dei punteggi attribuiti alle offerte tecniche, prima dell’apertura delle offerte economiche, limitandosi a comunicare ai presenti il fatto dell’avvenuta valutazione delle offerte tecniche e l’attribuzione dei relativi punteggi, il tutto verbalizzato in un prospetto separato e allegato al verbale in busta chiusa sigillata (nella fattispecie, il Consiglio di Stato ha confermato la decisione di primo grado anche nella parte in cui il Tar aveva accolto la censura di illegittimità del disciplinare, il quale disponeva che le buste contenenti i campioni fossero aperte in seduta riservata e non in seduta pubblica, censura ritenuta tempestiva poiché l’interesse a sollevarla veniva a sorgere solo dopo l’esito sfavorevole della gara per la ricorrente).

(Consiglio di Stato, sez. V, 22 febbraio 2016, n. 706) «L’art. 283 (Selezione delle offerte), comma 3, d.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207 statuisce: «In seduta pubblica, il soggetto che presiede la gara dà lettura dei punteggi attribuiti alle offerte tecniche, procede all’apertura delle buste contenenti le offerte economiche, dà lettura dei ribassi espressi in … Continua a leggere

Si ha raggruppamento misto sia quando, se possibile, si crea un raggruppamento temporaneo di tipo orizzontale per eseguire i lavori della categoria prevalente, sia quando le parti danno vita ad un raggruppamento di tipo orizzontale per eseguire i lavori scorporabili.

(Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, 22 dicembre 2015, n. 739) «Come è noto per l’articolo 37, comma 1, cod. contratti per raggruppamento temporaneo di tipo verticale si intende una riunione di concorrenti nell’ambito della quale uno di essi realizza i lavori della categoria prevalente; per lavori scorporabili si intendono lavori non appartenenti … Continua a leggere

Il soccorso istruttorio non può essere utilizzato per supplire a carenze dell’offerta, salva la rettifica di errori materiali o refusi: in particolare, l’errore materiale consiste in una fortuita divergenza fra il giudizio e la sua espressione letterale, cagionata da mera svista o disattenzione nella redazione dell’offerta che deve emergere ictu oculi; in definitiva, l’errore materiale non esige alcuna attività correttiva del giudizio, che deve restare invariato, dovendosi semplicemente modificare il testo in una sua parte, per consentire di riallineare in toto l’esposizione del giudizio alla sua manifestazione (nella fattispecie, secondo il Consiglio di Stato, la stazione appaltante ha perciò correttamente ritenuto ambigua l’offerta dell’appellante, rilevandone l’incertezza assoluta, stante la divergenza tra il prezzo complessivo ed i prezzi per i singoli servizi e l’impossibilità di una riconduzione ad unità dell’offerta sulla base di una mera correzione di errore materiale).

(Consiglio di Stato, sez. V, 15 febbraio 2016, n. 627) «Tutti i motivi di appello, come del resto quelli del ricorso introduttivo di prime cure, censurano la valutazione operata dalla stazione appaltante e condivisa dal TAR circa l’incertezza assoluta che caratterizzerebbe l’offerta dell’appellante principale, sicché gli stessi possono essere esaminati congiuntamente. Sul punto è opportuno … Continua a leggere

Con l’affitto d’azienda non viene trasferito al cessionario il fatturato maturato negli anni precedenti la cessione, ma solo quello realizzato dall’azienda nel periodo in cui essa è stata nella disponibilità del cessionario.

(Tar Puglia, Lecce, sez. II, 5 febbraio 2016, n. 256) «Con il primo motivo, la ricorrente sostiene che l’aggiudicataria non possiede i requisiti necessari per la partecipazione, e cioè il fatturato specifico così come richiesto dal bando. Il motivo è fondato. Ritiene il Collegio di aderire a quell’orientamento, citato anche dalla difesa della ricorrente, per … Continua a leggere

Sulla distinzione tra i costi della sicurezza da interferenze e gli oneri di sicurezza aziendali e sulla possibilità, per i primi, di ricorso al soccorso istruttorio da parte della stazione appaltante, nel caso in cui il concorrente li abbia indicati in misura diversa da quanto previsto dalla legge speciale di gara.

(Tar Calabria, Catanzaro, sez. II, 13 gennaio 2016, n. 84) «[E’] ormai inequivoca la distinzione tra oneri di sicurezza da interferenze e oneri di sicurezza aziendali (cfr. Cons. Stato, Ad. Plen., 20 marzo 2015, n. 3). I costi da interferenze, contemplati dagli art. 26, commi 3, 3-ter e 5, d.lgs. 9 aprile 2008 n. 81 … Continua a leggere

E’ legittima l’esclusione per mancata indicazione dell’oggetto della gara sul plico esterno dell’offerta, anche se causata da terzi (nella fattispecie, dal corriere, che aveva avvolto il plico in un involucro di plastica privo di riferimenti all’oggetto), poiché le conseguenze di tale negligenza non possono che ricadere sull’impresa concorrente che ha affidato la consegna dell’offerta ad un terzo, assumendone il rischio.

(Tar Piemonte, sez. II, 29 gennaio 2016, n. 155) «Il primo motivo di ricorso ha carattere assorbente ed è fondato. L’aggiudicataria […] non poteva essere ammessa alla procedura. Il ritardo nella corretta protocollazione dell’offerta è imputabile alla omessa indicazione, da parte della stessa ditta, dell’oggetto della gara sulla busta esterna. Tale adempimento era prescritto a … Continua a leggere

Sulla partecipazione alle gare pubbliche dell’impresa assoggettata a concordato con continuità aziendale ex art. 186-bis l. fall.: nella regola generale, per cui l’impresa sottoposta a procedura concorsuale non partecipa alle gare pubbliche, se ne inscrive una speciale di segno opposto, per cui l’impresa assoggettata a quella particolare procedura che è il concordato con continuità può partecipare; la regola speciale soffre poi eccezioni che per contenuto riportano alla regola generale, ma eccezioni rimangono, con la conseguenza che, in base all’art. 11 delle preleggi, i casi non espressamente previsti andranno decisi estendendo la regola speciale, che ammette la partecipazione (nella fattispecie, il Tar ha ritenuto che la controinteressata – in quanto assoggettata a concordato nelle more della procedura di gara, ovvero dopo la domanda di partecipazione e prima dell’aggiudicazione definitiva – potesse partecipare alla gara, presentando le garanzie di cui al comma 5 dell’art. 186-bis e, in particolare, la dichiarazione di impegno, nel caso di specie legittimamente proveniente da un membro del RTI).

(Tar Lombardia, Brescia, sez. II, 20 gennaio 2016, n. 92) «[N]ella fattispecie si è di fronte ad un concordato con continuità aziendale, ai sensi dell’art. 186 bis l. fall., qualificato tale in base al provvedimento del Giudice competente […]. 8. Ciò posto, va richiamato il contenuto delle norme applicabili, ovvero dei commi 4, 5 e … Continua a leggere

L’art. 32, comma 10, d.l. n. 90/2014 (che prevede il potere del Prefetto di disporre la straordinaria e temporanea gestione dell’impresa limitatamente alla completa esecuzione del contratto di appalto ovvero dell’accordo contrattuale o della concessione, anche nei casi in cui sia stata emessa un’informativa antimafia interdittiva) mira principalmente a tutelare l’interesse pubblico alla prosecuzione del rapporto contrattuale già instaurato, senza gravare l’Amministrazione dell’onere di espletare una nuova gara, e, quindi, mira a salvaguardare l’attuazione dei principi di efficacia, efficienza ed economicità dell’azione amministrativa: in particolare, è perciò rimessa al Prefetto l’individuazione degli appalti che è opportuno completare (secondo i criteri di indifferibilità per la tutela di diritti fondamentali e la salvaguardia dei livelli occupazionali o dell’integrità dei bilanci pubblici) e il riferimento alla fase dell’“esecuzione” è da intendersi, nel senso proprio giuridico, come fase successiva a quella di stipula del contratto e non in quello, meramente empirico, di materiale inizio della prestazione.

(Tar Abruzzo, Pescara, sez. I, 4 gennaio 2016, n. 1) «[La ricorrente], per il tramite dei Commissari straordinari nominati dal Prefetto […] con provvedimento del 21 maggio 2015, impugna l’annullamento d’ufficio dell’aggiudicazione definitiva della gara per l’affidamento del servizio di gestione, manutenzione e riqualificazione degli impianti di pubblica illuminazione del Comune […], con importo a … Continua a leggere

La gara con clausola di adesione è una forma di contrattazione ad aggregazione successiva, che presenta elementi di similitudine con la centrale di committenza: in particolare, attraverso la clausola di adesione viene realizzato un accordo quadro tra più soggetti (azienda capofila, altre aziende ospedaliere o sanitarie interessate, aggiudicatario), avente ad oggetto un’opzione di incremento delle prestazioni in un determinato intervallo temporale, a prezzi unitari invariati; tuttavia, poiché l’incremento delle prestazioni si colloca a valle dell’aggiudicazione ed è eventuale (ossia esterno alla gara), devono essere fissate alcune limitazioni per tutelare i principi generali del diritto comunitario ed occorre altresì dimostrare che è preferibile aderire a un contratto già stipulato piuttosto che avviare una nuova gara, prorogando nel frattempo il rapporto con il gestore uscente.

(Tar Lombardia, Brescia, sez. I, 12 gennaio 2016, n. 34) «Sulle questioni rilevanti ai fini della decisione si possono svolgere le seguenti considerazioni […]: (a) la gara con clausola di adesione è una forma di contrattazione ad aggregazione successiva, che presenta elementi di similitudine con la centrale di committenza (v. art. 3 comma 34 del … Continua a leggere

Per il C.G.A., l’art. 38, co. 2-bis, d.lgs. n. 163/2006 – che prevede il divieto di procedere al ricalcolo della media dopo la fase di ammissione, regolarizzazione o esclusione delle offerte – deve essere interpretato come un limite all’esercizio dell’autotutela rispetto agli atti di ammissione alla (o di esclusione dalla) gara già disposti dall’Amministrazione in sede di verifica, che, tuttavia, opera soltanto dopo l’adozione dell’atto di aggiudicazione definitiva (e non sin dall’atto di ammissione o di esclusione, sebbene astrattamente la norma potrebbe anche legittimare tale interpretazione più restrittiva).

(Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, 22 dicembre 2015, n. 740) «Occorre ora passare al primo motivo di appello. Va preliminarmente esaminata la dedotta inammissibilità della censura. Per l’appellata controinteressata, l’appellante si sarebbe limitata a proporre nuovamente il motivo di ricorso senza contestare quanto affermato dal giudice di primo grado e, in sostanza, … Continua a leggere

Soccorso istruttorio: per il Tar Lazio – diversamente da quanto ritenuto dall’ANAC nella delibera n. 1/2015 – l’omessa sottoscrizione in calce all’offerta non integra un’irregolarità sanabile, ma inficia irrimediabilmente la validità e la ricevibilità della dichiarazione di offerta, senza che, all’uopo, sia necessaria un’espressa previsione della lex specialis (nella fattispecie, peraltro, il Tar ha osservato che la firma in calce costituisce un adempimento che non può essere sostituito dalla sottoscrizione solo parziale delle pagine precedenti quella conclusiva della dichiarazione stessa).

(Tar Lazio, Roma, sez. III Ter, 22 dicembre 2015, n. 14451) «Con i primi due motivi le società ricorrenti assumono l’illegittimità della mancata esclusione [dell’aggiudicataria] dalla competizione sia per la mancata indicazione del “numero dei giorni naturali e consecutivi, in cifre e in lettere, proposti dal concorrente per la esecuzione dei lavori” (secondo quanto richiesto … Continua a leggere

Non vi è alcuna norma che imponga ai concorrenti, tanto meno a pena di esclusione, di riprodurre nell’offerta la quantificazione dei costi da interferenza (o cd. esterni) già effettuata dalla stazione appaltante; peraltro, le pronunce di segno contrario risultano emesse riguardo a procedure di gara nelle quali la specifica indicazione dei costi da interferenza/esterni era univocamente richiesta dalla lex specialis (ciò che non si verifica nel caso in esame).

(Consiglio di Stato, sez. III, 22 dicembre 2015, n. 5815) «Il Collegio è consapevole dell’esistenza di sentenze della Sezione che affermano la necessità che nelle offerte vengano comunque specificati anche i costi della sicurezza da rischio di interferenza o c.d. esterni (cfr. Cons. Stato, III, n. 348/2014 e n. 5246/2015). Tuttavia, dette pronunce risultano emesse … Continua a leggere

Avvalimento: la specificità richiesta dall’art. 49 d.lgs. n. 163/2006 e dall’art. 88 d.P.R. n. 207/2010 deve essere apprezzata con riferimento al singolo requisito, oggetto di avvalimento, e non secondo un criterio astratto o uno schema-tipo, adeguato o inadeguato a secondo delle prospettive e delle prospettazioni più varie (nella fattispecie, il Consiglio di Stato ha ritenuto che i contratti di avvalimento esaminati non risultassero affatto generici e indeterminati, considerato anche che il requisito del fatturato ha un carattere globale e che, d’altro canto, erano ben indicati nei contratti sia il requisito del servizio analogo, con riferimento alle due pregresse esperienze nel settore dell’ausiliaria, sia il possesso della certificazione UNI EN ISO 9001).

(Consiglio di Stato, sez. III, 17 dicembre 2015, n. 5703) «Il contratto di avvalimento, come ha più volte chiarito la giurisprudenza di questo Consiglio, ha natura atipica. 11.1. Anche se esso non può essere ricondotto ad alcuna specifica tipologia, tanto che ne è stata più volte ribadita la sua atipicità, lasciata all’autonomia negoziale delle parti, … Continua a leggere

Sull’esenzione dal contributo unificato per il ricorso per motivi aggiunti che non amplia l’oggetto della controversia, alla luce della sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea del 6 ottobre 2015.

(Tar Sicilia, Catania, sez. IV, 3 dicembre 2015, n. 2840) «Va, infine, esaminata l’ultima questione posta da parte ricorrente in ordine alla richiesta di esenzione del contributo unificato per il ricorso per motivi aggiunti, alla luce della sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, V, 6 ottobre 2015 in C-61/14, che ha affermato che la … Continua a leggere

E’ illegittima la sanzione dell’annotazione nel casellario informatico irrogata dall’ANAC a un’impresa per presunto omesso controllo di documentazione non veritiera, utilizzata al fine del conseguimento di un’attestazione di qualificazione: infatti, laddove sussiste un’attestazione rilasciata da un organismo specificamente preposto (SOA) non può, in linea generale e in assenza di specifici elementi sintomatici o di allarme, pretendersi che l’azienda interessata svolga un’ulteriore verifica della documentazione che ha consentito il rilascio della medesima attestazione.

(Tar Lazio, Roma, sez. III, 2 dicembre 2015, n. 13653) «[L]a controversia in esame riguarda il provvedimento con cui l’ANAC ha ritenuto – sulla base della segnalazione della SOA [controinteressata] – che la ricorrente fosse responsabile del rilascio dell’attestazione di qualificazione n. 8487/17/00, che era stata rilasciata dalla medesima SOA in assenza dei necessari requisiti, … Continua a leggere

Informative antimafia scadute: prima di spedire, affinché possa essere ultrattivamente utilizzata, un’informativa ormai scaduta (per decorso del termine di validità), la Prefettura ha almeno l’obbligo di verificare che le condizioni che ne hanno determinato l’originaria emissione non siano modificate e persistano in toto; così pure l’Amministrazione che richiede l’informativa ha l’obbligo – prima di farne uso per effetti escludenti definitivi – di aprire un’istruttoria sulla questione, con il coinvolgimento del soggetto interessato.

(Consiglio di Stato, sez. III, 17 novembre 2015, n. 5256) «Con i primi due mezzi di gravame – che possono essere trattati congiuntamente in ragione della loro connessione argomentativa – il ‘raggruppamento’ appellante (già ricorrente in primo grado) lamenta violazione, per falsa applicazione, dell’art. 2, comma 1, del DPR n.252 del 1998 (applicabile ‘ratione temporis’), … Continua a leggere

E’ illegittimo il DURC negativo rilasciato – dopo l’entrata in vigore del d.m. 30 gennaio 2015 – per un debito inferiore a 150 euro, con illegittimità derivata di tutti gli atti conseguenti della procedura di gara (nella fattispecie, il Tar ha specificato che – non essendo in contestazione il contenuto del DURC, ma la qualificazione giuridica in termini di gravità dell’accertato debito contributivo e la sua incidenza sulla partecipazione a una procedura di evidenza pubblica – il DURC ben può formare oggetto di cognizione incidenter tantum da parte del g.a.).

(Tar Friuli Venezia Giulia, sez. I, 12 novembre 2015, n. 512) «Prima di affrontare il tema della (non) gravità della violazione contributiva contestata all’aggiudicatario provvisorio, questo Tribunale ritiene opportuno delimitare il proprio ambito di cognizione e l’efficacia del proprio pronunciamento. Invero, il ricorrente impugna una pluralità di atti, tra i quali anche il DURC sulla … Continua a leggere

L’affidamento della prosecuzione della gestione dell’impianto alla precedente affidataria dell’appalto non può avvenire mediante un’ordinanza contingibile ed urgente, pena lo sviamento del potere esercitato.

(Tar Liguria, sez. II, 5 novembre 2015, n. 875) «L’adozione di un’ordinanza sindacale contingibile e urgente […] presuppone necessariamente situazioni non tipizzate dalla legge di pericolo effettivo, la cui sussistenza deve essere suffragata da un’istruttoria adeguata e da una congrua motivazione, in ragione delle quali si giustifica la deviazione dal principio di tipicità degli atti … Continua a leggere

Adunanza Plenaria n. 9/2015: l’indicazione del nome del subappaltatore non è obbligatoria all’atto dell’offerta, neanche nei casi in cui, ai fini dell’esecuzione delle lavorazioni relative a categorie scorporabili a qualificazione necessaria, risulta indispensabile il loro subappalto a un’impresa provvista delle relative qualificazioni (cd. subappalto necessario).

(Consiglio di Stato, Adunanza Plenaria, 2 novembre 2015, n. 9) «[L]a Quarta Sezione, registrando un contrasto giurisprudenziale sulla decisiva questione dell’obbligatorietà (o meno) dell’indicazione del subappaltatore già nella fase dell’offerta da parte dell’impresa concorrente sprovvista della qualificazione in una o più categorie scorporabili (e, quindi, a fronte di un c.d. subappalto necessario) e, quindi, sulla … Continua a leggere

L’offerta cumulativa non viola il principio di unicità dell’offerta: l’offerta cumulativa, infatti, è la risultante della combinazione di più soluzioni tecniche e/o di più prodotti anche diversi, tutti congiuntamente proposti per un prezzo complessivamente unitario, e si distingue così dalle ipotesi di presentazione di più offerte o di più proposte formulate – in via alternativa o subordinata – nell’ambito della medesima offerta.

(Tar Toscana, sez. I, 9 ottobre 2015, n. 1361) «Con l’unica articolata censura la ricorrente deduce che la controinteressata ha offerto in sede di gara tre tipologie di prodotti, diverse per composizione e struttura […]; ciò precisato, l’istante deduce che l’offerta dell’aggiudicataria ha ad oggetto soluzioni alternative, come tali contrastanti con il principio di unicità … Continua a leggere

E’ illegittima l’esclusione dalla gara disposta per la mancata indicazione, nella parte esterna del plico, dell’oggetto della gara e dei lotti ai quali si intende partecipare, poiché dette carenze non possono concretizzare alcuna delle ipotesi tassative di esclusione delineate nell’art. 46, comma 1-bis, d.lgs. n. 163/2006 (nella fattispecie, sul presupposto che detti elementi non erano richiesti a pena di esclusione dalla lex specialis, il Tar ha accolto il ricorso avverso l’esclusione, rilevando altresì che, nel caso di specie, non veniva in rilievo un profilo afferente l’incertezza in merito alla provenienza dell’offerta da parte della ricorrente, considerato che l’Amministrazione aveva registrato senza riserve il ricevimento dell’offerta e che sul nastro adesivo del plico vi era anche il timbro della ricorrente, con tutti gli elementi identificativi dell’azienda mittente).

(Tar Lazio, Roma, sez. III Quater, 21 ottobre 2015, n. 12060) «Con il ricorso in epigrafe la odierna ricorrente impugna la comunicazione prot. N. 483766 dell’11 settembre 2015, con la quale la Regione Lazio ha comunicato l’esclusione della ricorrente dalla procedura […]. In particolare, con la suindicata nota, la Direzione regionale centrale acquisti ha rilevato, … Continua a leggere

Il principio di rotazione non ha carattere assoluto (nel senso della necessaria esclusione del gestore uscente) ma relativo: perciò – pur dovendo essere invitati in via preferenziale altri soggetti – se vi è disponibilità di posti può essere interpellato anche il gestore uscente.

(Tar Lombardia, Brescia, sez. II, 14 ottobre 2015, n. 1325) «[L]a ricorrente incidentale lamenta la violazione dell’art. 125 comma 11 del D. Lgs. 163/2006 e del principio di rotazione ivi racchiuso, in quanto la ricorrente, quale precedente affidataria del servizio, non doveva essere invitata, per assicurare il naturale avvicendamento nella gestione ed evitare la formazione … Continua a leggere

Indicazione degli oneri di sicurezza nelle gare aventi ad oggetto servizi esclusi dall’applicazione del Codice dei contratti pubblici: la mancanza nel bando di una previsione specifica non esenta i concorrenti dal dovere di indicare gli oneri della sicurezza aziendale e dall’osservare le norme in materia di sicurezza sul lavoro, ma comporta soltanto che – ove la stazione appaltante non si sia autovincolata ad osservare la disciplina di dettaglio dettata dagli artt. 86, commi 3-bis e 3-ter, e 87, comma 4, d.lgs. n. 163/2006 – il concorrente che non abbia indicato i suddetti oneri della sicurezza nella propria offerta deve essere chiamato a specificarli successivamente, nell’ambito della fase di verifica della congruità dell’offerta stessa.

(Consiglio di Stato, sez. III, 28 settembre 2015, n. 4537) «[N]elle gare aventi ad oggetto servizi esclusi dall’applicazione del Codice dei contratti pubblici (all. II B — servizi sanitari e sociali), la mancanza nel bando di una previsione specifica non esenta i concorrenti dal dovere di indicare gli oneri della sicurezza aziendale e dall’osservare le … Continua a leggere

Il cd. soccorso istruttorio di cui all’art. 46, co. 1, d.lgs. n. 163/2006 – che si riferisce al completamento e al chiarimento del contenuto di certificati, documenti e dichiarazioni, prodotti dalle imprese concorrenti, al fine di dimostrare il possesso dei requisiti di ammissione – non è estensibile ad altri atti richiesti per la partecipazione alla gara, comportanti un impegno negoziale, come (nella specie) l’offerta tecnica o quella economica, poiché, in tal caso, si porrebbe in violazione del principio della par condicio dei concorrenti mediante l’integrazione o la modificazione postuma dell’offerta, incidente sulla sostanza e non solo sulla forma.

(Tar Calabria, Catanzaro, sez. II, 22 settembre 2015, n. 1485) «Com’è noto, per l’interpretazione del bando di gara, occorre fare riferimento alle regole per l’interpretazione dei contratti, previste dagli artt. 1362 e ss. c.c., tra le quali assume carattere preminente quella collegata all’interpretazione letterale, in quanto compatibile con il provvedimento amministrativo in ragione del principio … Continua a leggere

Se il bando richiede come requisito di partecipazione un fatturato specifico relativo a precedenti servizi svolti ed inerenti l’oggetto dell’appalto, è necessario che le precedenti esperienze del concorrente riguardino settori identici a quelli oggetto dell’appalto o, quanto meno, ad essi collegati secondo un ragionevole criterio di analogia o inerenza.

(Consiglio di Stato, sez. V, 22 settembre 2015, n. 4425) «Osserva al riguardo il Collegio in primo luogo che l’art. 41, comma 1, del d.lgs. n. 163 del 2006 relaziona il fatturato al settore di gara in generale e non all’oggetto specifico della fornitura o del servizio, in quanto, sostituendo la precedente locuzione “servizi identici” … Continua a leggere

Se la lex specialis richiede che il ribasso percentuale sia riferito all’elenco prezzi posto a base di gara “al netto del costo della manodopera”, l’offerta che sia priva di tale puntualizzazione rimane equivoca e non ben determinata, creando una obiettiva incertezza sul suo contenuto: non si può, infatti, dare per sottintesa una precisazione che la normativa di gara richiede di formulare espressamente, né interpretare come se fosse riferita alla “base di gara” un’offerta testualmente riferita, invece, “all’elenco prezzi posto a base di gara”.

(Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, 11 settembre 2015, n. 595) «Il bando di gara prevede all’art. 15 – Criterio di aggiudicazione – che “L’aggiudicazione sarà effettuata ai sensi dell’art. 82, comma 2 lett. a) del Decreto Leg/vo n° 163/2006 e dell’art. 118, comma 1, lett. a) del D.P.R. 2007/2010 mediante offerta formulata … Continua a leggere

Le inesattezze o gli errori contenuti nel DURC possono essere corretti solo dal giudice ordinario, all’esito della proposizione della querela di falso o a seguito di un’ordinaria controversia in materia di previdenza ed assistenza obbligatoria; quanto all’art. 31, co. 8, d.l. n. 69/2013, conv. con l. n. 98/2013, e all’art. 7 DM 24 ottobre 2007 – recanti previsioni inerenti al cosiddetto invito alla regolarizzazione – si tratta di disposizioni che si riferiscono agli enti preposti al rilascio del DURC e non impongono alla stazione appaltante di effettuare indagini in ordine alle modalità di rilascio di tale certificazione.

(Tar Lazio, Roma, sez. I Ter, 15 settembre 2015, n. 11250) «[L]a procedura aperta oggetto di causa, è stata indetta con il bando di gara pubblicato sulla GURI del 30 luglio 2012, serie speciale contratti, per l’affidamento, da parte del Ministero dell’Interno e l’Agenzia del Demanio (Stazioni appaltanti), del servizio di recupero, custodia ed acquisto … Continua a leggere

Nel sistema introdotto dall’art. 38, co. 2-bis, d.lgs. n. 163/2006 e completato, in punto di soccorso istruttorio, dall’art. 46, co. 1-ter, del codice dei contratti pubblici, nessuna impresa può più subire un’immediata sanzione espulsiva a seguito di riscontrate carenze documentali (avendo invece la possibilità di restare in gara previa implementazione della documentazione da essa allegata alla sua domanda di partecipazione) e le eventuali variazioni successive alla fase di ammissione, regolarizzazione o esclusione delle offerte sono del tutto neutre ai fini del calcolo di eventuali medie e/o individuazioni delle soglie di anomalia.

(Tar Puglia, Lecce, sez. I, 22 luglio 2015, n. 2520) «Con l’unico motivo di gravame, deduce la ricorrente l’illegittimità dell’atto impugnato, per mancata esclusione [di un’impresa], la quale ha omesso di produrre a corredo della propria domanda di partecipazione alla gara la polizza fideiussoria richiesta dalla lex specialis. In particolare, deduce la ricorrente che la … Continua a leggere

L’art. 79 d.lgs. n. 163/2006 non prevede forme tassative e, pertanto, deve essere coordinato con le regole generali in materia di conoscenza degli atti amministrativi (e, in particolare, con l’art. 41, co. 2, c.p.a.); infatti, l’art. 120, co. 5, c.p.a. attribuisce rilevanza, ai fini della decorrenza del termine breve di 30 giorni in esso previsto, alla «conoscenza dell’atto» e nella medesima linea interpretativa si pone anche la Corte di giustizia UE, la quale ha statuito che la decorrenza del termine per impugnare atti delle procedure di affidamento va fatta risalire al momento in cui un destinatario, al quale è richiesto di tutelare diligentemente i propri interessi, «ha contezza anche delle ragioni sulle quali l’atto lesivo poggia» (nella fattispecie, il Consiglio di Stato ha confermato l’irricevibilità del ricorso di primo grado, in quanto proposto dopo il decorso del termine di 30 giorni dalla comunicazione della revoca dell’aggiudicazione, avvenuta con una nota recante la chiara manifestazione di volontà di porre nel nulla gli esiti della gara e, in sintesi, le ragioni fondamentali della stessa determinazione).

(Consiglio di Stato, sez. V, 1° agosto 2015, n. 3773) «Punto risolutivo del presente appello, ai sensi degli artt. 120, comma 10, e 74 cod. proc. amm., è stabilire se la revoca dell’aggiudicazione definitiva della gara per l’affidamento in appalto del servizio di brokeraggio assicurativo, adottata dall’azienda resistente con delibera del proprio consiglio d’amministrazione nella … Continua a leggere

Se la compagine societaria è composta da tre soci detentori, ciascuno, di una eguale quota di partecipazione inferiore al 50%, nessun socio ha potere determinante, con conseguente esclusione dell’obbligo di dichiarazione sul possesso dei requisiti ex art. 38 del d.lgs. n. 163/2006.

(Tar Campania, Napoli, sez. II, 27 luglio 2015, n. 3942) «Non merita accoglimento […] la contestazione riferita alle carenze delle dichiarazioni sul possesso dei requisiti ex art. 38 del d. lgs. n. 163 del 2006, argomentata dalla difesa della ricorrente sulla base della considerazione che la dichiarazione è stata resa soltanto da uno dei due … Continua a leggere

Calcolo del costo del lavoro: secondo il Tar Sicilia, al costo per la retribuzione effettiva deve accompagnarsi l’incidenza delle ore teoriche, che costituiscono sul piano economico un costo effettivo per l’impresa.

(Tar Sicilia, Palermo, sez. I, 10 luglio 2015, n. 1713) «Nella presentazione della propria offerta economica, la [ricorrente], pur calcolando il costo della manodopera da impiegare nell’appalto (quantificato in Euro 4.250.269,95) non ne indicava il costo orario medio limitandosi ad allegare le tabelle ministeriali oltre alla tabella riassuntiva dell’ “Organico del personale impiegato nell’appalto Direzione … Continua a leggere

L’art. 5 l. n. 381/1991 consente l’affidamento diretto a cooperative sociali solo quando ricorrono le condizioni specificamente indicate, ossia qualora si tratti di appalti di fornitura di beni e servizi (nella fattispecie, il Tar ha accolto le censure della ricorrente, in quanto le prestazioni oggetto dell’affidamento rientravano a pieno titolo nel novero dei servizi pubblici locali, da ritenersi esclusi dall’ambito di applicazione della norma, che, derogando ai principi generali di tutela della concorrenza che presiedono alla svolgimento delle procedure di gara, ha valenza eccezionale e deve essere interpretata in maniera restrittiva).

(Tar Emilia Romagna, Bologna, sez. II, 6 luglio 2015, n. 637) «Riferisce la società ricorrente di essere un’impresa operante da tempo nello specifico settore della raccolta, trasporto e trattamento dei rifiuti speciali ed urbani. Con il presente ricorso ha impugnato i provvedimenti in epigrafe indicati, emanati dalla stazione appaltante che costituisce una società a totale … Continua a leggere

Sul triennio di riferimento per la verifica dei requisiti speciali: solo per la dimostrazione della capacità economico finanziaria di cui all’art. 41 del d.lgs. n.163/2006 il triennio da prendere in considerazione per verificare la sussistenza del requisito è quello solare decorrente dal 1° gennaio e ricomprende i tre anni solari antecedenti la data del bando (in quanto la norma fa riferimento alla nozione di esercizio inteso come anno solare), mentre per la capacità tecnica e professionale di cui all’art. 42 il triennio di riferimento è quello effettivamente antecedente la data di pubblicazione del bando e, quindi, non coincide necessariamente con il triennio relativo al requisito di capacità economico finanziaria.

(Consiglio di Stato, sez. III, 2 luglio 2015, n. 3285) «Circa l’altra censura relativa alla mancanza del fatturato specifico, che, secondo la appellata, non sarebbe stato posseduto nemmeno dalla ausiliaria, il collegio osserva che il disciplinare di gara, al paragrafo 3 lett. e), richiedeva, tra i requisiti di partecipazione, un fatturato specifico di impresa inerente … Continua a leggere

Presupposto per l’applicazione del soccorso istruttorio in caso di omessa sottoscrizione dell’offerta, è – come indicato nella delibera dell’ANAC n. 1 dell’8 gennaio 2015 – la riconducibilità della stessa offerta al concorrente (nel caso di specie, dubbia); a ciò si aggiunga un altro argomento di carattere più generale, rappresentato dalla elusione della natura decadenziale dei termini cui è soggetta la procedura (elusione che rappresenta un limite al soccorso istruttorio, ad avviso dell’Adunanza Plenaria n. 9/2014), atteso che consentire la sottoscrizione dell’offerta economica mediante soccorso istruttorio equivale a superare il termine ultimo di presentazione delle offerte, con compromissione del canone di par condicio e buon andamento, nonché violazione del principio di segretezza dell’offerta.

(Tar Lazio, Roma, sez. III Ter, 30 giugno 2015, n. 8743) «Oggetto della controversia è l’esclusione delle ricorrenti dalla procedura di gara per l’affidamento del servizio di controllo di sicurezza presso i varchi staff doganali degli aeroporti di Fiumicino e Ciampino, per mancata sottoscrizione dell’offerta da parte della mandante del la costituenda ATI ricorrente. Con … Continua a leggere

Nei contratti misti di servizi e lavori occorrono, a titolo di requisiti di partecipazione, sia la dimostrazione della capacità economico-finanziaria e della capacità tecnico-professionale per l’erogazione dei servizi, in base agli artt. 41 e 42 d.lgs. n. 163/2006, sia il possesso della qualificazione SOA nella categoria e classifica corrispondenti alla natura e all’importo dei lavori da eseguire; inoltre, la stazione appaltante può prevedere ulteriori requisiti specifici, di natura tecnico-organizzativa e di pregressa esperienza, al fine di garantire il soddisfacimento dell’interesse pubblico sotteso all’appalto (nella fattispecie, il Tar ha ritenuto che i requisiti ulteriori previsti nel disciplinare di gara non fossero arbitrari né eccessivamente limitativi della concorrenza, in ragione delle caratteristiche particolarmente qualificate del servizio complessivamente da rendere).

(Tar Puglia, Bari, sez. I, 23 giugno 2015, n. 935) «Con il primo motivo di ricorso, la ricorrente censura la scelta dell’Amministrazione procedente di ritenere in sé la “gestione ed aggiornamento informatizzato delle strade e rilievo topografico della piattaforma stradale” un servizio specifico da commettere in appalto, riconoscendogli natura autonoma. Detta attività, in tesi della … Continua a leggere

L’art. 84 d.lgs. n. 163/2006 non vieta la sostituzione della commissione, se ciò possa essere garanzia di maggiore serenità di giudizio, né può ritenersi che la composizione della commissione rappresenti per il concorrente un dato sempre neutro ed irrilevante, potendo lo stesso legittimamente avere interesse a non essere valutato da una determinata commissione piuttosto che da un’altra (in considerazione delle particolarità del caso di specie, il Tar ha accolto il ricorso, disponendo l’annullamento dei provvedimenti impugnati e la rivalutazione delle offerte tecniche delle concorrenti da parte di una commissione individuata dalla stazione appaltante in integrale, diversa composizione rispetto a quella precedente).

(Tar Lombardia, Milano, sez. IV, 19 giugno 2015, n. 1424) «[C]ome risulta dalle precedenti statuizioni di questa sezione sulla vicenda, si ritiene che in capo alla commissione di gara non sussistesse la necessaria serenità di giudizio per effettuare la valutazione delle offerte tecniche delle concorrenti. E’ stato, invero, affermato dalla recente giurisprudenza formatasi in relazione … Continua a leggere

Il requisito della regolarità contributiva è indispensabile, oltre che per la partecipazione alla gara, anche per la conclusione del contratto e deve permanere per tutta la durata della procedura di gara, senza alcuna soluzione di continuità.

(Consiglio di Stato, sez. V, 3 giugno 2015, n. 2716) «[L’]art. 38 d.lgs. n. 163/2006 non si riferisce solo alla fase della partecipazione alle procedure di affidamento. Esso infatti, nel suo comma 1, reca la chiara indicazione che le situazioni in esso elencate rilevano non solo come cause di esclusione dalla procedura, ma anche, al … Continua a leggere

In house providing: l’esistenza di una disciplina normativa a livello comunitario (art. 12 della direttiva 2014/24/UE) consente tale forma di affidamento, ma non obbliga i legislatori nazionali a disciplinarla, né impedisce loro di limitarla o escluderla in determinati ambiti (nella fattispecie, mediante l’art. 4 l. 7 agosto 2012, n. 135, il cui comma 7 reca una scelta dichiaratamente pro-concorrenziale che, secondo il Consiglio di Stato, non può certamente ritenersi irragionevole).

(Consiglio di Stato, sez. III, 7 maggio 2015, n. 2291) «L’art. 4 [l. 7 agosto 2012, n. 135] (“Riduzione di spese, messa in liquidazione e privatizzazione di società pubbliche”), ha dettato una serie di disposizioni volte a limitare e razionalizzare il ricorso da parte delle pubbliche amministrazioni all’attività di società controllate. Il comma 7, al … Continua a leggere

Dimensioni del ricorso e degli altri atti difensivi nel rito appalti: il decreto del Presidente del Consiglio di Stato n. 40/2015.

Con il decreto n. 40 del 25 maggio 2015 (in corso di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale), il Presidente del Consiglio di Stato ha dato attuazione all’art. 120 del Codice del Processo Amministrativo, come modificato dall’art. 40 del d.l. 24 giugno 2014, n. 90, convertito nella l. 11 agosto 2014, n. 114, dettando specifici limiti dimensionali … Continua a leggere

E’ illegittima l’esclusione dalla gara fatta discendere dalla mera presentazione di un’istanza di fallimento da parte di un’impresa creditrice della concorrente esclusa: infatti, l’art. 38 d.lgs. n. 163/2006 – nella parte in cui commina l’esclusione dalle gare pubbliche non soltanto a coloro “che si trovano in stato di fallimento, di liquidazione coatta, di concordato preventivo” (salvo quello c.d. “con continuità aziendale”, ex art. 186-bis l. fall.), ma anche a coloro “nei cui riguardi sia in corso un procedimento per la dichiarazione di una di tali situazioni” – non si può interpretare nel senso di attribuire rilievo, a tali fini, alla mera presentazione di un’istanza di fallimento di un privato che assuma di essere creditore dell’impresa asseritamente insolvente, prima che tale istanza abbia avuto alcun vaglio da parte dell’Organo pubblico giurisdizionale.

(Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, 23 aprile 2015, n. 363) «Il primo motivo di appello deduce “violazione falsa applicazione dell’art. 38, comma 1, lettera a), del D.Lgs. n. 163/2006 e degli artt. 7 e 15 R.D. n. 267/1942”; in subordine, “questione di legittimità costituzionale per contrasto con gli artt. 3, 4 24, … Continua a leggere

L’iscrizione all’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali ex art. 212, co. 5, d.lgs. n. 152/2006 costituisce un titolo abilitativo autorizzatorio di natura personale e, come tale, non cedibile con lo schema del contratto di avvalimento (differentemente dall’attestazione SOA, che costituisce un requisito oggettivo cedibile e acquisibile mediante avvalimento).

(Consiglio di Stato, sez. V, 30 aprile 2015, n. 2191) «Il bando della gara oggetto del presente giudizio è stato pubblicato in data 13 maggio 2011, quindi in un periodo temporale anteriore all’entrata in vigore dell’art. 34, comma 2, della legge n. 164- 2014, che ha modificato l’art. 49 del d.lgs. n. 163-2006, inserendovi un … Continua a leggere

Con le norme del d.l. n. 90/2014, il legislatore ha relegato l’esclusione dalla gara come conseguenza dell’omessa produzione, integrazione o regolarizzazione delle dichiarazioni carenti entro il termine assegnato dalla stazione appaltante, e non più quale effetto di carenze originarie.

(Tar Toscana, sez. I, 22 aprile 2015, n. 642) «La gara in questione, indetta dopo l’entrata in vigore del d.l. n. 90/2014 (convertito nella legge n. 114/2014), ricade nell’ambito di applicazione dell’art. 39 del d.l. medesimo, il quale ha introdotto il comma 2 bis dell’art. 38 e il comma 1 ter dell’art. 46 del d.lgs. … Continua a leggere

Convenzioni Consip: tutti gli affidamenti di servizi ulteriori, non contemplati dalla convenzione, così come tutte le estensioni dell’oggetto e della durata delle forniture acquisite mediante il ricorso al sistema centralizzato, sono illegittimi perché comportano la violazione delle direttive comunitarie e delle norme nazionali che dispongono l’obbligo della gara pubblica a garanzia della concorrenza, della par condicio tra i partecipanti, della correttezza e della trasparenza della condotta della stazione appaltante.

(Consiglio di Stato, sez. III, 14 aprile 2015, n. 1908) «Entrando nel merito degli appelli deve sottolinearsi che la convenzione Consip alla quale aderiva la Azienda Ospedaliera San Carlo ed avente ad oggetto l’affidamento di un “Multiservizio Tecnologico Integrato con fornitura di energia per gli immobili ad uso sanitario in uso, a qualsiasi titolo alle … Continua a leggere

Lunghezza massima (e altre specifiche) dei ricorsi e degli altri atti difensivi nei giudizi di cui all’art. 120 del Codice del processo amministrativo: lo schema di decreto del Presidente del Consiglio di Stato.

In allegato lo schema di decreto del Presidente del Consiglio di Stato in tema di dimensioni dei ricorsi e degli altri atti difensivi nei giudizi di cui all’art. 120 dell’allegato I al d.lgs. n. 104/2010 e s.m.i. (ossia in materia di appalti pubblici). Bozza decreto Presidente Consiglio di Stato sinteticità atti

L’eventuale formulazione di un’offerta “in perdita” non costituisce, di per sé, motivo di esclusione dalla gara (nella fattispecie, il Tar Lazio ha perciò respinto le censure con cui la ricorrente contestava la mancata esclusione della controinteressata dalla gara per aver formulato un’offerta in perdita, in ragione del preteso divieto di “offerte negative” asseritamente desumibile dalla legge – art. 97 Cost., artt. 2, 27 e 86 del d.lgs. n. 163/2006 – e anche dai principi generali).

(Tar Lazio, Roma, sez. II Bis, 15 aprile 2015, n. 5619) «[L’]eventuale formulazione da parte di concorrenti di un’offerta c.d. “in perdita” – anche ove effettivamente riscontrabile e, dunque, sussistente – non costituisce – di per sé – motivo di esclusione dalla gara. E’, infatti, noto che le cause di esclusione dalla gara – di … Continua a leggere

In relazione ai soggetti diversi dal titolare e/o dal legale rappresentante dell’impresa, si può procedere all’esclusione della società dalla gara unicamente nel caso di riscontro dell’effettiva assenza del requisito di moralità richiesto, dovendo valere anche per i soci la regola stabilita dall’Adunanza Plenaria n. 16/2014 (secondo cui la dichiarazione sostituiva relativa all’insussistenza delle condizioni ostative previste dall’art. 38 d.lgs. n. 163 del 2006 non deve contenere la menzione nominativa di tutti i soggetti muniti di poteri rappresentativi dell’impresa, quando questi ultimi possano essere appunto agevolmente identificati mediante l’accesso a banche dati ufficiali o a registri pubblici).

(Consiglio di Stato, sez. V, 14 aprile 2015, n. 1861) «[S]ulla scia dell’impostazione “sostanzialistica” relativa ai requisiti di partecipazione alla gara, autorevolmente adottata dall’Adunanza Plenaria con la sentenza n. 16-2014, e in linea con la ratio di cui all’art. 39 del D.L. n. 90-2014 (benché tale disposizione non sia ratione temporis applicabile alle fattispecie antecedenti … Continua a leggere

La stazione appaltante non può respingere la richiesta di sospensione della procedura di gara legittimamente formulata da un concorrente per oggettiva impossibilità di compilare l’offerta economica, ossia per cause allo stesso non imputabili (nella fattispecie, il Tar ha ritenuto illegittimo il diniego di sospensione opposto dall’Amministrazione alla società ricorrente, in considerazione della contraddittorietà sussistente tra la lex specialis, che non fissava alcun limite alla percentuale di rialzo sul canone base, e la piattaforma di e-procurement, che – nella formulazione dell’offerta telematica – non consentiva invece un rialzo superiore al 100%, tenuto conto, in particolare, delle circostanze: – che la contestuale richiesta di indicazione, a pena di esclusione, della percentuale di rialzo anche nell’offerta telematica, avrebbe ben potuto dare luogo, secondo un’interpretazione del tutto plausibile della lex specialis, all’esclusione del partecipante che avesse compilato solo parzialmente detta offerta, non inserendo il valore non accettato dal sistema; – che, inoltre, non poteva desumersi inequivocabilmente che la lex specialis considerasse irrilevanti eventuali discrasie tra la versione cartacea ed elettronica dell’offerta).

(Tar Lombardia, Milano, sez. IV, 9 aprile 2015, n. 910) «Il Collegio ritiene che il giudizio possa essere definito con sentenza in forma semplificata, emessa ai sensi dell’art. 60 c.p.a., adottata in esito alla camera di consiglio per la trattazione dell’istanza cautelare, stante l’integrità del contraddittorio, l’avvenuta esaustiva trattazione delle tematiche oggetto di giudizio, nonché … Continua a leggere

L’affidamento in concessione o in locazione di beni immobili demaniali e patrimoniali dello Stato mediante trattativa privata, in deroga al principio generale che impone lo svolgimento di una procedura ad evidenza pubblica, può avvenire – ai sensi dell’art. 2, co. 3, lett. c, D.P.R. 13 settembre 2005, n. 296 (altre ipotesi derogatorie sono previste dal citato art. 2, co. 3) – solo a condizione: a) che la richiesta venga presentata da un soggetto “concessionario o locatario di un bene immobile di proprietà dello Stato”; b) che il bene da affidare in concessione o in locazione costituisca una “pertinenza” del bene già locato o dato in concessione o sia con esso “confinante”; c) che la superficie del bene immobile da concedere o da locare non sia superiore al venti per cento della superficie totale originariamente concessa o locata.

(Tar Abruzzo, Pescara, sez. I, 20 marzo 2015, n. 125) Il «D.P.R. 13 settembre 2005, n. 296, nel disciplinare i criteri e le modalità di concessione in uso e in locazione dei beni immobili appartenenti allo Stato, dispone testualmente al primo comma dell’art. 2 come principio generale che “le concessioni e le locazioni dei beni … Continua a leggere

La clausola della lex specialis che prevede che “si procederà all’aggiudicazione dell’appalto solo nel caso in cui siano pervenute o siano rimaste in gara almeno due offerte” si distacca dalla generale previsione di cui all’art. 55, co. 4, d.lgs. n. 163/2006, richiedendo non soltanto che siano pervenute almeno due offerte valide (perché formulate da concorrenti risultati in possesso dei requisiti di partecipazione), ma postulando altresì un quid pluris – ritenuto ex ante indispensabile al fine di garantire che l’aggiudicazione cada su un’offerta veramente “conveniente o idonea in relazione all’oggetto del contratto” (cfr. art. 81, co. 3, d.lgs. n. 163/2006, richiamato dal citato art. 55, co. 4) – evidentemente al fine di assicurare la selezione del miglior contraente nell’ambito di un effettivo confronto concorrenziale tra proposte ammissibili e anche positivamente valutabili sul piano tecnico (nel caso di specie, il C.G.A. ha confermato la legittimità dell’aggiudicazione, in quanto – dopo l’ultimo sbarramento effettivamente selettivo previsto dal bando – erano rimaste in gara quattro delle cinque offerte valide presentate, essendo invece irrilevante il fatto che, in un momento successivo all’attribuzione dei punteggi tecnici, tre di tali offerte fossero state lecitamente revocate per autonomo calcolo imprenditoriale).

(Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, 29 gennaio 2015, n. 84) «Con il primo motivo di impugnazione l’appellante […] affronta il merito della controversia e deduce che ai sensi del disciplinare l’Amministrazione non poteva aggiudicare l’appalto, in quanto nella fase finale della selezione era rimasto in gara soltanto [l’RTI aggiudicatario]. Come precisamente rileva … Continua a leggere

L’aggiudicataria della gara dei cui atti si chiede l’ostensione non è automaticamente legittimata all’accesso, se non spiega, in concreto, quali siano le specifiche ed apprezzabili ragioni di tale richiesta (nella fattispecie, il Tar ha ritenuto legittimo il diniego, evidenziando, in particolare, le seguenti circostanze: – il lunghissimo lasso di tempo, quasi decennale, intercorso tra la richiesta e la data degli atti oggetto di ostensione, anche in considerazione dell’ampio superamento del termine quadriennale entro il quale l’ente aggiudicatore è obbligato a conservare le informazioni sugli appalti aggiudicati, ex art. 229 d.lgs. n. 163/2006; – la quantità degli atti richiesti, sorprendentemente numerosa e certamente di difficile reperimento e riproduzione da parte dell’ente intimato; – la circostanza che tali atti, anche secondo un principio di ragionevolezza, non superato dalle allegazioni di parte ricorrente, erano stati già in passato consegnati alla società istante, per la semplice quanto dirimente ragione che, almeno nella maggior e più importante parte, erano stati usati per l’elaborazione dell’offerta; – la lunga serie di azioni giudiziarie proposte dalla ricorrente, debitrice dell’ente aggiudicatore).

(Tar Puglia, Bari, sez. III, 3 marzo 2015, n. 349) «L’art. 22 cit. definisce il “diritto di accesso”, quale “diritto degli interessati di prendere visione e di estrarre copia di documenti amministrativi”; “interessati” sono “tutti i soggetti privati, compresi quelli portatori di interessi pubblici o diffusi, che abbiano un interesse diretto, concreto e attuale, corrispondente … Continua a leggere

Poiché la dichiarazione di assenza di condanne rilevanti ai sensi della lettera c) dell’art. 38 del Codice dei contratti pubblici e la conseguente omessa indicazione di una sentenza di condanna riportata da uno dei soggetti indicati dalla norma integrano gli estremi del falso in gara, ne discende la non sanabilità della stessa dichiarazione ed è pertanto da escludere la possibilità di fare ricorso al soccorso istruttorio, anche ai sensi del comma 2-bis del citato art. 38, come introdotto dalla legge di conversione del d.l. n. 90/2014: la ratio di quest’ultima disposizione, infatti, è rappresentata dalla volontà di trasfondere in principio normativo l’orientamento giurisprudenziale ampiamente diffusosi negli ultimi anni e fondato su di un’interpretazione sostanzialistica della norma, arrivando a ritenere preclusa la possibilità, per la stazione appaltante, di escludere l’operatore economico che abbia omesso una dichiarazione ex art. 38 d.lgs. n. 163/06 laddove, in concreto, non vi fosse alcunché da dichiarare.

(Tar Lombardia, Brescia, sez. II, 6 febbraio 2015, n. 201) «Stabilito […] che la pubblicazione rilevante ai fini dell’individuazione della disciplina applicabile alla fattispecie, in quanto vigente a tale momento, è esclusivamente quella nella GURI, la gara in questione avrebbe dovuto, dunque, essere assoggettata agli effetti dell’entrata in vigore del nuovo testo dell’art. 38 del … Continua a leggere

Vìola l’art. 83 del Codice dei contratti pubblici la commissione di gara che – a fronte di una lex specialis priva di ogni indicazione degli elementi di preferenza per l’attribuzione dei punteggi – anziché operare un rinvio degli atti generali di gara all’amministrazione per le dovute correzioni, provveda direttamente, in via integrativa, a determinare i criteri di valutazione e di assegnazione dei punteggi, dettando dei sottocriteri per la valutazione delle offerte tecniche.

(Tar Abruzzo, L’Aquila, sez. II, 12 febbraio 2015, n. 97) «Passando al ricorso principale, quest’ultimo va accolto, in relazione alla assorbente fondatezza dell’articolato motivo con cui [la ricorrente] lamenta che in violazione degli artt. 2 e 83 del decreto legislativo 163/2006 la stazione appaltante avrebbe omesso di definire sub-criteri e sub-punteggi per quasi tutti le … Continua a leggere

Siccome i requisiti collegati all’esperienza potrebbero rappresentare un ostacolo all’ingresso sul mercato di nuovi operatori, è la richiesta di servizi analoghi o di un fatturato specifico che deve essere giustificata, perché – seppure è apprezzabile la finalità di rassicurare oggettivamente la stazione appaltante circa l’affidabilità del contraente – non è comunque possibile perseguire questo obiettivo attraverso strumenti anticoncorrenziali (nella fattispecie, il Tar ha ritenuto immune da irragionevolezza la decisione della stazione appaltante di non richiedere – come pre-requisito – il possesso di un’esperienza pluriennale nel settore o il preventivo espletamento del servizio per un importo minimo, tenendo presente anche l’obbligo di assorbimento del personale alle dipendenze del gestore uscente, che assicura anche una certa continuità nell’espletamento di mansioni delicate ma considerate prive di un elevato spessore tecnico-specialistico).

(Tar Lombardia, Brescia, sez. II, 5 febbraio 2015, n. 195) «Con il primo motivo parte ricorrente si duole della totale assenza, in capo al Consorzio aggiudicatario e alle due Cooperative esecutrici, di esperienza specifica nel settore, malgrado si riveli indispensabile per garantire una corretta esecuzione del servizio. L’Azienda Ospedaliera avrebbe indebitamente omesso di compiere sul … Continua a leggere

Al fine della verifica dell’adeguatezza dell’indicazione, ex art. 37, co. 4, d.lgs. n. 163/2006, delle parti del servizio concretamente affidate a ciascun operatore, deve tenersi sempre presente la natura del servizio oggetto dell’affidamento: qualora esso si caratterizzi per la sostanziale unitarietà della prestazione, ne consegue che è superflua l’indicazione in termini descrittivi delle “parti” di servizio svolte dai singoli componenti il raggruppamento, essendo tutti singolarmente ed egualmente abilitati all’esecuzione dell’intera prestazione (nella fattispecie, il Tar ha quindi respinto il motivo di ricorso con il quale l’ATI ricorrente contestava l’illegittimità dell’intervenuta specificazione, in sede di offerta del RTP primo classificato, delle quote di riparto del servizio fra i suoi componenti unicamente in termini percentuali).

(Tar Puglia, Lecce, sez. III, 5 febbraio 2015, n. 481) «[I]nfondato in fatto e in diritto risulta […], a parere del Collegio, il secondo motivo di ricorso con il quale l’ATI ricorrente contesta l’ammissione alla gara e la definitiva aggiudicazione dell’appalto in favore del RTP primo classificato, a cagione dell’intervenuta specificazione in sede di offerta … Continua a leggere

Il principio di tassatività delle cause di esclusione, disposto dall’art. 46, comma 1-bis, d.lgs. n. 163/2006 e s.m.i., si applica anche alle concessioni di servizi ex art. 30, comma 3, Codice appalti, trattandosi di un principio generale relativo ai contratti pubblici e altresì di una specificazione dei principi di massima partecipazione e di proporzionalità.

(Tar Puglia, Lecce, sez. III, 7 gennaio 2015, n. 37) «La ricorrente deduce, tra l’altro, la nullità della clausola della lex specialis che prevede l’esclusione dalla gara di tutti quei concorrenti che siano debitori del civico Ente, in quanto contraria al principio di tassatività delle cause di esclusione di cui all’art. 46 comma 1 bis … Continua a leggere

In assenza di criteri prefissati dalla lex specialis, il principio di rotazione di cui all’art. 125 d.lgs. n. 163/06 non può essere invocato per escludere dal cottimo fiduciario i concorrenti che inoltrino una domanda per esservi invitati (nel caso di specie, il Tar Lombardia ha rilevato che la stazione appaltante aveva escluso dalla procedura la ricorrente, in quanto affidataria del servizio in passato, avendovi invece ammesso l’impresa che lo gestiva al momento dell’indizione della procedura selettiva in esame, con conseguente irragionevolezza intrinseca di un tale modus operandi).

(Tar Lombardia, Milano, sez. IV, 16 gennaio 2015, n. 179) «Il ricorso è fondato, essendosi la stazione appaltante illegittimamente determinata a non invitare la ricorrente, pur a fronte di una sua formale istanza, ed in assenza di ulteriori disposizioni contenute nella lex specialis, disciplinanti la partecipazione al cottimo fiduciario impugnato nel presente giudizio. I) Secondo … Continua a leggere

EXPO 2015: il Consiglio di Stato dichiara irricevibile per tardività il ricorso di primo grado avverso l’aggiudicazione definitiva, da un lato confermando il consolidato indirizzo giurisprudenziale secondo cui – poiché il procedimento di scelta del privato contraente si conclude con l’aggiudicazione, relativamente alla quale il termine per proporre l’impugnazione decorre dalla conoscenza degli elementi essenziali di tale atto – non può assumere alcun rilievo la conoscenza sopravvenuta di eventuali nuovi vizi (nella fattispecie, asseritamente connessa alle notizie di cronaca in ordine alle indagini penali e alle misure cautelari eseguite per presunti reati commessi anche in occasione della gara di che trattasi), la quale semmai può giustificare la proposizione di motivi aggiunti, ma non consente la riapertura dei termini per proporre l’impugnazione in via principale; dall’altro lato, osservando che – nell’individuazione dei vizi del provvedimento amministrativo nelle tradizionali categorie della violazione di legge, dell’incompetenza e dell’eccesso di potere – non possono assumere rilievo ex se le eventuali condotte illecite (o finanche penalmente rilevanti) poste in essere dai soggetti che abbiano operato per conto della P.A. (se del caso, infatti, tali condotte potranno rilevare sotto il profilo dell’eccesso di potere per sviamento, ma a condizione che tale vizio trovi “rappresentazione” negli atti impugnati attraverso le sue figure sintomatiche).

(Consiglio di Stato, sez. IV, 20 gennaio 2015, n. 143) «In particolare, merita condivisione il primo motivo di entrambi gli appelli, con cui è reiterata l’eccezione di tardività dell’originaria impugnazione dell’aggiudicazione definitiva. 17.1. In punto di fatto, risulta incontestato che il ricorso di primo grado è stato notificato a controparte ben oltre il trentesimo giorno … Continua a leggere

Per il Tar Lombardia, gli studi legali possono partecipare – anche in forma di raggruppamento temporaneo – alle gare pubbliche per l’affidamento di servizi di assistenza legale di natura stragiudiziale (fermo restando che, nella fase esecutiva, dovrà comunque essere rispettato l’art. 4, co. 1, della nuova legge professionale n. 247/2012, nella parte in cui dispone che, in caso di associazioni tra professionisti, “l’incarico professionale è tuttavia sempre conferito all’avvocato in via personale”).

(Tar Lombardia, Milano, sez. IV, ord. 9 gennaio 2015, n. 17) Il Tar Lombardia ha sospeso, in via cautelare, il provvedimento di esclusione di un costituendo raggruppamento temporaneo, composto da associazioni di professionisti, dalla procedura di gara per l’affidamento dei servizi di assistenza legale di natura stragiudiziale relativi alle attività rientranti nell’oggetto societario della stazione … Continua a leggere

Il Consiglio di Stato osserva che l’attestazione SOA non è cedibile e che – in caso di cessione di ramo d’azienda, ai sensi dell’art. 76, co. 11, d.P.R. n. 207/2010 – sia la cedente sia la cessionaria che intendano avvalersi dell’attestazione di qualificazione devono richiedere alla SOA una nuova attestazione, che avrà però efficacia solo dopo il suo rilascio (nella fattispecie, il Consiglio di Stato ha perciò respinto l’appello, confermando l’illegittimità dell’aggiudicazione, atteso che, a seguito della cessione del ramo d’azienda effettuata dalla società ausiliaria, la società aggiudicataria era risultata temporaneamente priva della prescritta qualificazione, requisito necessario per l’aggiudicazione).

(Consiglio di Stato, sez. V, 16 gennaio 2015, n. 70) «Ritiene la Sezione che l’appello sia infondato e vada respinto: va infatti condivisa la ragione posta a base della ordinanza resa dalla sezione nella fase cautelare ex art. 98 c.p.a., là dove, ai fini della reiezione dell’istanza di sospensiva ex art. 98 cit., è stato … Continua a leggere

Se la stazione appaltante – nella lex specialis di un appalto avente ad oggetto servizi esclusi di cui all’all. II B del Codice dei contratti pubblici – richiama esplicitamente la disciplina delle offerte anomale tout court, si autovincola al rispetto degli artt. 86 e 87 d.lgs. n. 163/2006.

(Tar Puglia, Lecce, sez. III, 7 gennaio 2015, n. 36) «Fondata ed assorbente risulta la prima censura, relativa all’omessa indicazione, nell’offerta economica, degli oneri di sicurezza da rischio aziendale da parte delle prime due graduate [la seconda classificata, tra l’altro, ha comunicato all’Ente civico l’indisponibilità ad assumere l’affidamento dei servizi di che trattasi]. La società … Continua a leggere

Divieto di intestazione fiduciaria: il coordinamento tra l’art. 38, lett. d), d.lgs. n. 163/2006 e il combinato disposto delle norme poste dall’art. 17, co. 3, legge n. 55/90 e dall’art. 1, co. 1, D.P.C.M. n. 187/91, conduce a ritenere che la dichiarazione riguardante la partecipazione azionaria da parte di società fiduciarie, autorizzate ai sensi della legge n. 1966/39 (come nella fattispecie), non deve essere effettuata dal concorrente in sede di presentazione dell’offerta, ma solo dal concorrente che abbia conseguito l’aggiudicazione e a seguito di richiesta della stazione appaltante in sede di controllo dei requisiti.

(Tar Lombardia, Brescia, sez. II, 31 dicembre 2014, n. 1470) «[S]ulla scorta del consolidato orientamento della giurisprudenza amministrativa, parimenti infondato si rivela il quarto e ultimo [motivo] di ricorso, con cui si denuncia la violazione dell’art. 17 legge 55/1990 e dell’art. 38 comma 2 lett. d) Cod. contr. Invero, T.A.R. Lombardia, sez. III, 3/12/2013 n. … Continua a leggere

La cd. clausola sociale inserita nella lex specialis di gara deve essere interpretata non come un requisito di partecipazione (dalla cui inosservanza discenderebbe un effetto automaticamente e rigidamente escludente dalla gara), ma come un impegno – che grava sull’aggiudicatario nella fase dell’esecuzione del servizio – ad assumere prioritariamente gli stessi addetti che operavano alle dipendenze dell’appaltatore uscente, a condizione che il loro numero e la loro qualifica siano armonizzabili con l’organizzazione d’impresa prescelta dall’imprenditore subentrante.

(Tar Abruzzo, Pescara, sez. I, 2 gennaio 2015, n. 6) «[A]ppare opportuno, in via pregiudiziale, meglio analizzare la lex specialis di gara ed, in particolare, di determinare l’esatto significato da attribuire alla c.d. “clausola sociale” inserita nell’art. 15 del Capitolato generale dell’appalto, in base al quale – in conformità, peraltro, a quanto previsto dall’art. 4 … Continua a leggere

In caso di fallimento dell’impresa ausiliaria accertato durante lo svolgimento della gara (e non nella successiva fase di esecuzione del contratto) non è, in ogni caso, applicabile il comma 19 dell’art. 37 d.lgs. n. 163/2006, che permette all’impresa mandataria di sostituire uno dei mandanti con altro operatore economico subentrante che sia in possesso dei prescritti requisiti, al fine di portare a termine il contratto.

(Tar Lombardia, Milano, sez. III, 29 dicembre 2014, n. 3212) «Il comma 19 dell’art. 37 del d.lgs. n. 163 del 2006 permette all’impresa mandataria di sostituire uno dei mandanti con altro operatore economico subentrante che sia in possesso dei prescritti requisiti e al fine di portare a termine il contratto. Una parte della giurisprudenza (TAR … Continua a leggere

Anche con specifico riferimento alle caratteristiche tecniche dell’offerta, l’Amministrazione è tenuta al rispetto della normativa alla quale si è autovincolata e che essa stessa ha emanato, cosicché né alla commissione di gara, né alla stazione appaltante, né al giudice amministrativo è consentito sovrapporre valutazioni sull’adeguatezza tecnica dell’offerta a quelle già effettate in sede di formulazione degli atti di gara; allorquando, poi, l’Amministrazione rilevi che talune prescrizioni tecniche risultino erronee, insufficienti, incomplete o anche solo inopportune, non può discostarsi da esse in sede procedimentale o in via interpretativa, dovendo piuttosto disporre l’integrale rinnovazione della procedura.

(Consiglio di Stato, sez. III, 22 dicembre 2014, n. 6304) «In estrema sintesi ( v. art. 120, comma 10, c.p.a. ), la tesi della società appellante è che la legge di gara, nel definire le specifiche dei prodotti oggetto dei lotti in questione ( “lente intraoculare … in materiale acrilico idrofilo, monopezzo, monomateriale” ) non … Continua a leggere

Poiché l’art. 38, co. 1, lett. m-quater, d.lgs. n. 163/2006 è volto ad impedire la contestuale partecipazione ad una gara di soggetti facenti capo, in varie forme non tipizzate (né tipizzabili) dalla legge, ad un unico centro decisionale, il soggetto che sia socio di maggioranza di una società e, allo stesso tempo, rivesta l’incarico di direttore tecnico di altra società partecipante alla medesima gara di appalto, ha l’obbligo di dichiarare tale fonte di collegamento sostanziale tra le imprese (nella fattispecie, il Tar ha evidenziato la rilevanza e l’influenza della figura del direttore tecnico nell’ambito della concreta pianificazione operativa di un’impresa, in particolare in relazione alla specifica e puntuale enucleazione delle condizioni offerte alla committenza).

(Tar Sicilia, Palermo, sez. I, 16 dicembre 2014, n. 3324) «Il Collegio osserva che l’art. 38, comma I, lett. m-quater), D.Lgs. 163/2006 impone l’esclusione dalle procedure volte all’affidamento di appalti pubblici dei “soggetti che si trovino, rispetto ad un altro partecipante alla medesima procedura … in una qualsiasi relazione, anche di fatto, se … la … Continua a leggere

Qualora le giustificazioni dell’anomalia dell’offerta siano apodittiche e generiche, e, perciò, inattendibili, non può trovare applicazione quell’orientamento giurisprudenziale consolidato secondo cui la stazione appaltante è onerata di fornire una motivazione puntuale solo laddove intenda respingere le giustificazioni presentate e non laddove intenda accettarle, potendo in tal caso il suo giudizio essere motivato per relationem (nel caso di specie, oltre all’insufficienza delle giustificazioni a fondare un giudizio di affidabilità dell’offerta dell’aggiudicatario, il Tar ha rilevato anche la violazione del principio secondo cui il concorrente soggetto a valutazione di anomalia non può in tale sede effettuare modifiche all’offerta allo scopo di dimostrarne la congruità).

(Tar Toscana, sez. I, 11 dicembre 2014, n. 2034) «[L]e giustificazioni presentate dal Consorzio aggiudicatario appaiono generiche e non sufficienti a fondare un giudizio di affidabilità della sua offerta. L’aggiudicatario pretende di giustificare la propria offerta con i seguenti elementi: a) recupero diretto in cantiere con impianto mobile dei materiali provenienti dalle demolizioni che abbatterà … Continua a leggere

Dopo l’introduzione dell’art. 39 d.l. n. 90/2014, l’eventuale dichiarazione non veritiera del concorrente in punto di precedenti penali, pur se astrattamente idonea a vulnerare il vincolo fiduciario con il committente pubblico, rileva quale fattore ostativo all’affidamento dell’appalto solo se afferente a reati “gravi in danno dello Stato o della Comunità che incidono sulla moralità professionale” (nella fattispecie, il Tar ha ritenuto di poter fare applicazione della norma succitata, da un lato osservando che l’entrata in vigore della novella legislativa è sì successiva alla deliberazione e alla pubblicazione nelle forme di legge della procedura di gara, ma anteriore all’atto impugnato; dall’altro lato, affermando che in una materia quale quella degli appalti pubblici le norme sopravvenute fungono da criterio interpretativo anche della legislazione previgente, specie nel caso di gare ancora in corso).

(Tar Sicilia, Palermo, sez. I, 16 dicembre 2014, n. 3331) «Premette il Collegio che, ai termini del bando di gara, il concorrente era tenuto a “dichiarare l’inesistenza delle cause preclusive della partecipazione alle gare” di cui all’art. 38 D.Lgs. 163/2006. In punto di cause ostative alla partecipazione alle gare, i provvedimenti legislativi intervenuti di recente … Continua a leggere

Poiché le penali per gli appalti di servizi e forniture non trovano una disciplina compiuta nell’ordinamento dei contratti pubblici, esse restano disciplinate dai regolamenti e dai capitolati speciali in vigore per le singole amministrazioni e, in via residuale, dalla disciplina recata dal codice civile per la clausola penale (art. 1382 c.c.).

(Consiglio di Stato, sez. V, 11 dicembre 2014, n. 6094) «Con la sentenza n. 2482 del 13 dicembre 2013, il T.A.R. accoglieva il ricorso, ritenendo fondato il secondo motivo di ricorso incentrato sulla violazione del termine fissato nel capitolato speciale di appalto (trenta giorni dalla contestazione) per la irrogazione della sanzione pecuniaria. Affermava il TAR … Continua a leggere

La scadenza del termine di vigenza della polizza fideiussoria – che si inquadra nella diversa relazione che viene ad instaurarsi tra la stazione appaltante, quale garantita e beneficiaria della polizza medesima, e la compagnia che si è impegnata a corrispondere al beneficiario l’importo dovuto – non fa venir meno la distinta responsabilità dell’offerente, nei confronti della stazione appaltante, derivante dalla mancata sottoscrizione del contratto per fatto proprio (né, quindi, priva di presupposto la decisione, nella fattispecie assunta dalla stazione appaltante con gli atti impugnati, di incamerare la cauzione provvisoria, disposta ai sensi dell’art. 75 d.lgs. n. 163/2006).

(Tar Basilicata, sez. I, 26 novembre 2014, n. 811) «Col primo motivo di ricorso, si sostiene la “manifesta illegittimità” della richiesta di incameramento della cauzione, in quanto quest’ultima sarebbe stata costituita con un contratto di garanzia cessato ad ogni effetto di legge da oltre due anni. Infatti, la validità della garanzia […] sarebbe cessata dal … Continua a leggere

Non ogni elemento che non sia ascrivibile alla diretta responsabilità della ditta partecipante alla gara è idoneo a giustificare la mancata presentazione dell’offerta entro i termini stabiliti dal bando di gara e, quindi, a fondare una richiesta di riapertura dei termini di gara, occorrendo a tale riguardo che il fatto impeditivo incolpevole assuma una valenza oggettiva e generalizzata (nella fattispecie, il Tar ha perciò ritenuto legittimo il diniego opposto dalla stazione appaltante alla richiesta della ricorrente di posticipare il termine di presentazione delle offerte, fondata sul furto del plico contenente l’offerta ad opera di ignoti).

(Tar Campania, Napoli, sez. V, 2 dicembre 2014, n. 6296) «Con il primo articolato motivo di impugnativa, la società ricorrente contesta la legittimità del diniego opposto dalla stazione appaltante alla richiesta di posticipare il termine di presentazione delle offerte, per violazione dell’art. 97 della Costituzione e per eccesso di potere sotto diversi profili (carenza e/o … Continua a leggere

E’ vietata la partecipazione plurima della stessa impresa – nella duplice veste di mandataria dell’A.T.I. e di impresa indicata dal consorzio mandante quale materiale esecutrice dei lavori oggetto dell’affidamento – atteso che risulta così violata la previsione dell’art. 37, co. 7, d.lgs. n. 163/2006 (nella fattispecie, il Tar Toscana ha perciò respinto il ricorso avverso la revoca dell’aggiudicazione e l’esclusione dalla gara, essendo pacifico che né il consorzio, né la consorziata, disponevano in proprio dei requisiti di qualificazione occorrenti per partecipare alla gara).

(Tar Toscana, sez. I, 27 novembre 2014, n. 1963) «Considerato: […] – che […] la ricorrente ha partecipato alla gara per cui è causa in associazione temporanea con il Consorzio di cooperative [Alfa], rivestendo la duplice veste di mandataria dell’A.T.I. e di impresa indicata dal consorzio mandante quale materiale esecutrice dei lavori oggetto dell’affidamento. Ne … Continua a leggere

Iscrizione nella cd. white list di cui all’art. 5-bis d.l. n. 74/2012 convertito nella l. n. 122/2012: è illegittimo il diniego fondato sulla sola esistenza di rapporti parentali con soggetti appartenenti alla criminalità organizzata, senza che sia emerso alcun collegamento concreto tra tali soggetti e l’attività della società destinataria di siffatta informativa antimafia.

(Tar Emilia Romagna, Bologna, sez. I, 13 novembre 2014, n. 1092) «La società ricorrente ha impugnato l’informativa antimafia emessa dalla Prefettura di Modena con cui è stata respinta la richiesta di iscrizione nella c.d. “white list “ disciplinata dall’art. 5 bis D.L. 74/2012 convertito nella L. 122/2012 e che costituisce presupposto necessario per poter eseguire … Continua a leggere

Ai fini dell’apprezzamento del possesso del requisito di partecipazione di idoneità professionale ex art. 39 d.lgs. n. 163/2006, non rileva il contenuto della dicitura contenuta nell’oggetto sociale, in quanto oggetto sociale e attività effettivamente esercitata (quest’ultima da comprovare mediante la prescritta dichiarazione verificabile in base alla certificazione camerale) non possono essere considerati come concetti coincidenti, potendo un’attività essere prevista nell’oggetto sociale senza essere attivata poi in concreto.

(Tar Lazio, Roma, sez. II Bis, 26 novembre 2014, n. 11866) «Si attaglia alla presente controversia la condivisibile decisione del Consiglio di Stato (relativa a questione in larga parte sovrapponibile a quella che ne occupa) della Sez. V n. 5729 del 2.12.2013, ove è ben chiarito: – che ai fini dell’apprezzamento del possesso del requisito … Continua a leggere

E’ legittima la previsione, a pena di esclusione, dell’obbligo di attestazione della disponibilità – in caso di aggiudicazione e, segnatamente, ai fini dell’aggiudicazione definitiva – di personale qualificato per svolgere il servizio appaltato, trattandosi di una scelta tesa, da un lato, a garantire la più ampia partecipazione alla gara e, dall’altro lato, a consentire alla stazione appaltante di far eseguire correttamente il servizio, non appena stipulato il contratto, senza subordinarne l’efficacia alla successiva ed incerta acquisizione di competenze da parte del personale.

(Tar Lazio, Roma, sez. I Ter, 20 novembre 2014, n. 11654) «Partendo la disamina dal ricorso introduttivo, è necessario vagliare la portata della citata disposizione della lex specialis di gara – art. 14.a), par. 6, la cui applicazione in concreto ha determinato la mancata aggiudicazione dell’appalto nei confronti della [società ricorrente]. In primo luogo va … Continua a leggere

Deve essere esclusa dalla gara la concorrente che abbia presentato un’offerta recante in calce solo il timbro della stessa ditta, ma non anche la firma del suo autore, atteso che il timbro non ha un autonomo rilievo giuridico in grado di assicurare con certezza la paternità del documento.

(Tar Sicilia, Palermo, sez. III, 18 novembre 2014, n. 2914) «Dalla documentazione depositata in giudizio, emerge che l’impresa [Alfa] è stata ammessa alla gara nonostante abbia presentato una offerta economica che reca in calce solo il timbro dell’impresa ma non anche la firma. L’ipotesi censurata rientra tra quelle contemplate come cause di esclusione dall’art. 46, … Continua a leggere

Nelle ipotesi di subappalto cd. necessario, deve essere escluso il concorrente che non abbia allegato alla propria offerta la dichiarazione di subappalto, senza che, in relazione a tale omissione, la stazione appaltante possa esperire il soccorso istruttorio.

(Tar Basilicata, sez. I, 12 novembre 2014, n. 783) «Il primo motivo di impugnazione va accolto, attesocchè, ai sensi degli artt. 108 e 109 del DPR n. 207/2010, come integrato dall’art. 12, commi 2 e 3, D.L. n. 47/2014 conv. nella L. n. 80/2014 (cfr pure gli artt. 1 e 3, comma 1, D.M. 24.4.2014), … Continua a leggere

Contributo unificato: il Tar Trento – dopo aver ritenuto sussistente, in senso contrario ai (pochi) precedenti in materia, la giurisdizione amministrativa (invece che quella tributaria) sugli atti dei Segretari generali dei Tribunali amministrativi che classificano i ricorsi e ne individuano la tipologia per determinare l’importo del contributo – chiede alla Corte di Giustizia di chiarire se i principi fissati dalle direttive del Parlamento europeo e del Consiglio 11 dicembre 2007, n. 2007/66/CE, e del Consiglio n. 89/665/CEE e n. 92/13/CEE, sul miglioramento e sull’efficacia delle procedure di ricorso in materia d’aggiudicazione degli appalti pubblici, ostino ad una normativa nazionale italiana, quale quella sul contributo unificato delineata dagli articoli 9, 13, commi 6-bis e 6-bis.1, e 14, comma 3-ter, del D.P.R. 30.5.2002, n. 115 e s.m.i., e dall’articolo 1, comma 27, della legge 24.12.2012, n. 228, che stabiliscono elevati importi di contributo unificato per l’accesso alla giustizia amministrativa in materia di procedure di aggiudicazione di contratti pubblici.

(Tribunale Regionale di Giustizia Amministrativa di Trento, sez. unica, ord. 23 ottobre 2014, n. 366) «Torna all’esame di questo Tribunale – cfr., ordinanza 29.1.2014, n. 23 – la questione della compatibilità della disciplina italiana sul contributo unificato per il processo amministrativo, di cui agli articoli 9, 13, commi 6-bis e 6-bis.1, e 14, comma 3 … Continua a leggere

Anche in caso di affitto d’azienda si applica il principio di diritto – sancito dall’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato, con le sentenze n. 10 e n. 21 del 2012 – secondo cui nei casi di cessione di azienda, fusione e incorporazione societaria, i legali rappresentanti delle società cedenti, incorporate o fuse con altra società, devono essere considerati come rientranti fra i soggetti cessati dalla carica e quindi per essi debba essere resa la dichiarazione ex art. 38, comma 1, lett. c), qualora la vicenda societaria sia avvenuta nell’anno antecedente la pubblicazione del bando di gara.

(Consiglio di Stato, sez. V, 5 novembre 2014, n. 5470) «[C]ome è noto, l’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato, con le sentenze n. 10 e n. 21 del 2012, ha sancito il principio di diritto secondo cui nei casi di cessione di azienda, fusione e incorporazione societaria, i legali rappresentanti delle società cedenti, incorporate o … Continua a leggere

Quando il d.u.r.c. viene acquisito per la verifica delle dichiarazioni rese ai sensi dell’art. 38 d.lgs. n. 163/2006, non è applicabile – per il principio di specialità – l’invito alla regolarizzazione di cui all’art. 31, co. 8, d.l. n. 69 del 2013, che si applica, quindi, a tutte le ipotesi di d.u.r.c. rilasciato dagli enti competenti ad eccezione di quello acquisito per la verifica della veridicità dell’autodichiarazione presentata per la partecipazione alla gara, per il quale vale la disciplina prevista dall’art. 38 d.lgs. n. 163/2006.

(Tar Puglia, Bari, sez. unica, 22 ottobre 2014, n. 1221) «Le ricorrenti, infine, sostengono che la violazione alle norme in materia di contribuiti previdenziali e assistenziali, avrebbe potuto acquisire il carattere della definitività, solo in data 7.5.2014 [data in cui la società (Alfa) avrebbe peraltro regolarizzato la propria posizione contributiva, nel termine dei quindici giorni … Continua a leggere

Sulla base dell’autorevole insegnamento dell’Adunanza Plenaria n. 16/2013, solo nel caso di procedimento di gara conclusosi prima dell’entrata in vigore dell’art. 12 d.l. n. 52/2012 (9 maggio 2012) è legittima l’apertura delle buste delle offerte tecniche in seduta non pubblica, effettuata in conformità con la previsione del disciplinare di gara.

(Tar Veneto, sez. I, 31 ottobre 2014, n. 1360) «Non è discusso tra le parti che le buste contenenti le offerte tecniche siano state aperte in seduta riservata (anche se non risulta ben chiaro in quale seduta e, quindi, in quale data) e non in seduta pubblica. Deve rilevarsi che l’art. 12 del D.L. 7 … Continua a leggere

Per la Corte di Giustizia, il diritto comunitario non osta all’esclusione di un operatore economico da una procedura di aggiudicazione, in base alla motivazione che tale operatore non ha rispettato l’obbligo, previsto dai documenti dell’appalto, di allegare alla propria offerta, sotto pena di esclusione, una dichiarazione ai sensi della quale la persona indicata in tale offerta come suo direttore tecnico non è oggetto di procedimenti o di condanne penali, anche qualora, a una data successiva alla scadenza del termine stabilito per il deposito delle offerte, una siffatta dichiarazione sia stata comunicata all’amministrazione aggiudicatrice o sia dimostrato che la qualità di direttore tecnico è stata erroneamente attribuita a tale persona.

(Corte di giustizia dell’Unione europea, Sez. X, causa C-42/13, 6 novembre 2014, Cartiera dell’Adda SpA contro CEM Ambiente SpA) «34 In via preliminare, si deve rilevare che, da un lato, sebbene il giudice del rinvio non menzioni l’articolo 45 della direttiva 2004/18 nel testo delle sue questioni, dalla decisione di rinvio stessa e, in particolare, … Continua a leggere

Non solo l’irregolarità delle modalità di chiusura del plico (nella fattispecie, l’assenza di sigilli e delle firme sul secondo lembo di chiusura, così come prescritte dalla lex specialis) ma addirittura la circostanza della “non integrità” del plico è di per sé sufficiente a fondare il potere espulsivo della stazione appaltante, in assenza di “circostanze concrete” che testimonino l’effettiva violazione della segretezza dell’offerta.

(Tar Sicilia, Palermo, sez. II, 31 ottobre 2014, n. 2649) «L’art. 46, comma 1-bis, del codice dei contratti pubblici (introdotto dall’art. 4, co. 2, lett. d), n. 2, d. l. 13 maggio 2011, n. 70, convertito con modificazioni dalla l. 12 luglio 2011, n. 106) prevede come causa di esclusione la “non integrità del plico … Continua a leggere

La cessazione dell’amministratore diviene opponibile ai terzi, tra i quali è da annoverare l’Amministrazione appaltante, solo a far data dall’iscrizione nel registro delle imprese, a meno che non si provi che l’altra parte ne abbia avuto comunque conoscenza (nella fattispecie, il Tar Calabria ha quindi ritenuto ininfluente, sul piano della legittimità degli atti impugnati, la circostanza che la domanda di partecipazione alla gara e le dichiarazioni concernenti l’insussistenza di cause ostative erano state sottoscritte da un soggetto che, alla data di presentazione della domanda, non era più legale rappresentante e amministratore unico della società aggiudicataria, dal momento che la relativa iscrizione nel registro delle imprese era stata effettuata in un momento successivo).

(Tar Calabria, Catanzaro, sez. I, 24 ottobre 2014, n. 1697) «[P]arte ricorrente rileva che la domanda di partecipazione alla gara […], nonché le dichiarazioni concernenti l’insussistenza di cause ostative erano sottoscritte [da Tizio], che alla data di presentazione della domanda (5 maggio 2009) non era più legale rappresentante e amministratore unico della società […] aggiudicataria … Continua a leggere

Già dopo l’aggiudicazione provvisoria, non sussiste alcun divieto legale di divulgare i dati concernenti le “offerte” (cioè: documentazione amministrativa, tecnica, offerta economica e tecnica) presentate dai concorrenti, mentre è previsto il differimento, fino all’aggiudicazione definitiva, esclusivamente dell’accesso agli atti del procedimento di verifica dell’anomalia dell’offerta.

(Consiglio di Stato, sez. V, 27 ottobre 2014, n. 5280) «L’art. 13 del d. lgs. n. 163 del 2006 stabilisce che “1. Salvo quanto espressamente previsto nel presente codice, il diritto di accesso agli atti delle procedure di affidamento e di esecuzione dei contratti pubblici, ivi comprese le candidature e le offerte, è disciplinato dalla … Continua a leggere

E’ illegittima la revoca dell’aggiudicazione disposta nel caso in cui un amministratore dell’impresa aggiudicataria sia stato indagato per gravi comportamenti commessi in danno della pubblica amministrazione, laddove manchi la motivazione in ordine al vulnus (e al conseguente venir meno del rapporto fiduciario) che, in concreto, tale comportamento abbia determinato in relazione alla gara conclusasi con l’aggiudicazione successivamente revocata.

(Tar Campania, Napoli, sez. IV, 15 ottobre 2014, n. 5321) «È utile ribadire che, in base al’art. 11 del codice dei contratti pubblici, l’aggiudicazione definitiva è l’atto finale della procedura di evidenza pubblica e “ diventa efficace dopo la verifica del possesso dei prescritti requisiti” (art. 11 co. 8). La disposizione sopra citata, al comma … Continua a leggere

E’ onere di ogni partecipante quello di verificare l’esattezza e la completezza dell’offerta, che non può essere completata e/o integrata nei suoi aspetti essenziali, pena la violazione della par condicio tra i concorrenti: a fronte della presentazione di un’offerta incompleta e diversa da quella richiesta dal bando, la stazione appaltante non ha perciò alcun dovere di soccorso, in quanto si tratterebbe di una vera e propria attività integrativa ed additiva di una domanda incompleta (invece di essere volta soltanto a chiarire e precisare i contenuti dell’offerta), che pregiudicherebbe la situazione giuridica degli altri candidati favorendo illegittimamente il concorrente che l’ha presentata.

(Tar Veneto, sez. I, 17 ottobre 2014, n. 1315) «La ricorrente ha censurato la sua esclusione dalla gara […]. La legge di gara, così come predisposta dalla stazione appaltante, prevedeva che i documenti dell’offerta tecnica fossero contenuti, lotto per lotto, in un supporto a lettura ottica da allegare all’istanza. La ricorrente ha prodotto i richiesti … Continua a leggere

La stazione appaltante può intraprendere la procedura di esclusione automatica, ai sensi dell’art. 122, co. 9, del Codice dei contratti pubblici – meccanismo consentito per gli appalti di importo pari o inferiore a 1 milione di euro, allo scopo di evitare che la verifica di anomalia possa riguardare un numero di offerte così elevato da eccedere la capacità di intervento dell’Amministrazione – ma l’esercizio di tale facoltà deve risultare dal bando in modo inequivoco, ossia con riferimento palese a tale disposizione.

(Tar Liguria, sez. II, 14 ottobre 2014, n. 1431) «La questione dedotta nel presente giudizio concerne l’applicabilità del criterio di esclusione automatica delle offerte anomale previsto dall’art. 122, comma 9, del d.lgs. n. 163/2006. Tale disposizione stabilisce che, “per lavori d’importo inferiore o pari a 1 milione di euro, quando il criterio di aggiudicazione è … Continua a leggere

Applicando la regola iuris che si ricava dalla sentenza dell’Adunanza Plenaria n. 9/2014 (che peraltro costituisce un esempio di cd. overruling rispetto alla precedente interpretazione giurisprudenziale, ma che tuttavia può avere efficacia retroattiva poiché il mutamento giurisprudenziale non diminuisce le possibilità di accesso alla tutela giurisdizionale del ricorrente principale, come del ricorrente incidentale), tutte le censure del ricorso incidentale relative a fasi della procedura di gara successive rispetto alla verifica della regolare partecipazione alla gara, del possesso dei requisiti soggettivi ovvero oggettivi dell’offerta, in quanto non in grado di far venire meno l’interesse ad impugnare del ricorrente principale non meritano un esame prioritario rispetto alle censure contenute nel ricorso principale.

(Consiglio di Stato, sez. V, 2 ottobre 2014, n. 4929) «La prima delle questioni che deve essere affrontata è quella del rapporto tra ricorso principale e ricorso incidentale, giacché il primo Giudice facendo applicazione dei principi sposati dalla sentenza dell’Adunanza Plenaria n. 4/2011, ha esaminato dapprima il ricorso incidentale e, ritenendo fondate due delle doglianze … Continua a leggere

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