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Contributi e finanziamenti pubblici

Questa categoria contiene 6 articoli

L’incompletezza della domanda per la concessione di aiuti finanziari può costituire il presupposto per l’esercizio del dovere di soccorso istruttorio ai sensi della norma generale di cui all’art. 6, co. 1, lett. b), della legge n. 241 del 1990, che impone all’Amministrazione di richiedere all’interessato non solo «la rettifica di dichiarazioni o istanze erronee o incomplete», ma eventualmente anche di «ordinare esibizioni documentali» (nella fattispecie, osserva il Tar, l’attività istruttoria integrativa si sarebbe dovuta limitare alla specificazione di alcuni degli elementi presenti, in nuce, nella proposta presentata, e, quindi, non si sarebbe posta in contrasto con il principio della par condicio).

(Tar Sardegna, sez. I, 24 settembre 2015, n. 1045) «La [società ricorrente] contesta le motivazioni sopra riassunte deducendo, con il primo motivo, la violazione del punto 14 del bando relativo alla misura, ed eccesso di potere sotto diversi profili, perché il Comitato di valutazione avrebbe preteso un livello di dettaglio del programma delle attività improprio … Continua a leggere

Riparto di giurisdizione tra giudice ordinario e giudice amministrativo in materia di controversie riguardanti la concessione e la revoca di contributi e sovvenzioni pubbliche: alla luce dell’orientamento espresso dall’Adunanza Plenaria n. 6/2014, ciò che assume valore dirimente non è tanto la collocazione del vizio riscontrato rispetto alla fase del procedimento, quanto invece la natura della situazione soggettiva su cui interviene il potere amministrativo (della quale la collocazione nella sequenza delle fasi è soltanto indice rivelatore).

(Consiglio di Stato, sez. VI, 14 aprile 2015, n. 1914) «Secondo l’orientamento espresso dall’Adunanza Plenaria n. 6/2014, il riparto di giurisdizione tra giudice ordinario e giudice amministrativo in materia di controversie riguardanti la concessione e la revoca di contributi e sovvenzioni pubbliche deve essere attuato sulla base del generale criterio fondato sulla natura della situazione … Continua a leggere

In coerenza con il canone dell’autotutela e con il principio generale di revocabilità e modificabilità degli atti amministrativi discrezionali (in funzione della migliore aderenza dei loro assetti all’interesse pubblico), la localizzazione di un intervento pubblico può essere sempre modificata dall’Amministrazione competente (re melius perpensa e specialmente alla luce di elementi sopravvenuti), fintanto che sul presupposto della decisione già assunta non si siano prodotti effetti giuridici o fattuali irreversibili, tra i quali non può essere fatto rientrare il mero fatto che un finanziamento fosse stato accordato con riferimento alla sede inizialmente scelta.

(Consiglio di Stato, sez. V, 20 febbraio 2014, n. 826) «Con il primo motivo dell’originario ricorso introduttivo, in questa sede riproposto, si deduce che il potere del Comune di modificare l’individuazione del sito destinato a Centro Servizi si era ormai consumato allorché il Patto Territoriale era stato approvato dal Ministero del Tesoro e sottoscritto definitivamente … Continua a leggere

In tema di giurisdizione sui procedimenti amministrativi di revoca di contributi pubblici per ragioni di inadempimento, da parte del beneficiario, agli obblighi imposti al momento della concessione, anche alla luce dell’Adunanza Plenaria n. 17 del 29 luglio 2013.

(Tar Sicilia, Catania, sez. IV, 6 dicembre 2013, n. 2926) «I procedimenti amministrativi rivolti alla revoca di contributi pubblici per ragioni di inadempimento da parte del beneficiario agli obblighi imposti al momento della concessione sono stati ritenuti dalla giurisprudenza (nel recente passato, anche di questa Sezione) involgenti posizioni di diritto soggettivo, come tali conoscibili e … Continua a leggere

L’esercizio del potere di revoca di contributi e finanziamenti pubblici è necessariamente correlato sia con la valutazione approfondita degli interessi che l’Amministrazione va a incidere sia con il tempo che la medesima Amministrazione ha fatto trascorrere.

(Tar Basilicata, sez. I, 26 luglio 2013, n. 424) «Con il secondo motivo viene dedotta la violazione dell’art. 21 nonies della legge 241/1990 s.m.i. nonché l’eccesso di potere per l’omessa considerazione degli interessi incisi dal provvedimento in autotutela, il difetto di motivazione e l’elusione del termine ragionevole. Anche questa doglianza è fondata (sul punto, in … Continua a leggere

L’inottemperanza all’ordine di deposito della versione integrale (senza “omissis”) della nota posta a base dell’informativa interdittiva antimafia può, ai sensi dell’art. 64, ultimo comma, c.p.a., far ritenere plausibile la tesi attorea che l’autorità prefettizia abbia assunto le sue determinazioni sulla base di informazioni di polizia non circostanziate negli elementi di controindicazione.

(Tar Campania, Napoli, sez. I, 9 gennaio 2013, n. 204) «Ritenuto che il ricorso, come integrato dai motivi aggiunti, si presta ad essere definito con sentenza in forma semplificata, attesa la sua manifesta fondatezza nei limiti delineati dal prosieguo della trattazione; Premesso che: – l’odierna impugnativa tende ad infirmare essenzialmente l’informativa interdittiva antimafia della Prefettura … Continua a leggere

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