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Ricorsi amministrativi

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La decisione sul ricorso gerarchico non assorbe i provvedimenti di primo grado ma accede ad essi, con la conseguenza che il giudice amministrativo, una volta riscontrato un vizio nella decisione gerarchica, può sindacare direttamente questi ultimi atti (in altri termini, il giudice ha il potere-dovere di riesaminare la fattispecie nella sua interezza, senza limitarsi ai profili di legittimità formale del procedimento di secondo grado, ma entrando anche nel merito della fondatezza sostanziale, sicché il suo provvedimento, anche se confermativo, assorbe e sostituisce quello dell’organo sottordinato); inoltre, in sede di ricorso giurisdizionale contro il provvedimento che ha deciso un precedente ricorso gerarchico, risulta preclusa la possibilità di far valere motivi di gravame diversi da quelli formulati con l’impugnazione amministrativa, salvo il caso di motivi che attengano a vizi inerenti solamente alla decisione pronunciata dall’autorità gerarchica.

(Tar Lombardia, Milano, sez. III, 16 febbraio 2017, n. 394) «Sia in dottrina sia in giurisprudenza si fronteggiano due tesi: la prima secondo la quale la decisione sul ricorso gerarchico sostituisce il provvedimento a base dello stesso, l’altra secondo cui la decisione sul ricorso gerarchico accede (ma non sostituisce) il provvedimento impugnato. Tali diverse tesi … Continua a leggere

Ricorso gerarchico: il decorso del termine di novanta giorni per la formazione del silenzio-rigetto non ha effetti sostanziali (non concreta, cioè, alcun provvedimento amministrativo fittizio), sicché – una volta formatosi detto silenzio – l’Amministrazione non perde la facoltà di decidere e il privato può scegliere tra l’immediato ricorso in sede giurisdizionale (o straordinaria) contro il provvedimento di base, entro i termini di decadenza, e il successivo ricorso giurisdizionale contro l’eventuale decisione gerarchica tardiva, ove lesiva.

(Tar Piemonte, sez. II, 20 giugno 2014, n. 1100) «Sostiene anzitutto l’Avvocatura che il ricorso […] avrebbe dovuto essere proposto entro sessanta giorni dalla formazione del silenzio-rigetto sul ricorso gerarchico. Posto che, a norma dell’art. 6 del d.P.R. n. 1199 del 1971, il ricorso gerarchico “si intende respinto a tutti gli effetti” decorso il termine … Continua a leggere

Sulla definitività del provvedimento impugnato quale presupposto di ammissibilità del ricorso straordinario al Presidente della Repubblica.

(Consiglio di Stato, sez. I, parere 31 maggio 2013, n. 2593) «L’articolo 8, comma 1, del decreto del presidente della repubblica 24 novembre 1971 n. 1199 sui ricorsi amministrativi dispone che il ricorso straordinario al presidente della repubblica è ammesso contro gli atti amministrativi definitivi; e tali sono i provvedimenti contro i quali non è … Continua a leggere

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