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Ambiente

Questa categoria contiene 34 articoli

È obbligatorio l’inserimento dei criteri ambientali minimi (C.A.M.) nella lex specialis di gara, sicché quest’ultima non può limitarsi a dare rilievo ai C.A.M. unicamente sul piano dei punteggi aggiuntivi per i servizi migliorativi.

(Consiglio di Stato, sez. III, 14 ottobre 2022, n. 8773) «[L]a legge di gara ha dato rilievo ai C.A.M. unicamente sul piano dei punteggi aggiuntivi per i servizi migliorativi: il che comporta che, in assenza, ben avrebbe potuto la gara essere aggiudicata ad un’offerta del tutto non conforme alla disciplina dei C.A.M.. La conseguenza della … Continua a leggere

In base al principio di integrazione delle tutele, le esigenze di tutela dell’ambiente devono essere integrate nella definizione e nell’attuazione delle altre pertinenti politiche pubbliche, in particolare al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile.

(Consiglio di Stato, sez. VI, 23 settembre 2022, n. 8167) «Viene in primo luogo riproposto il motivo di ricorso respinto dalla sentenza appellata, incentrato sullo sviamento della funzione e sull’abnorme sproporzione delle prescrizioni di tutela indiretta involgenti le aree circostanti i manufatti in oggetto. Non si comprenderebbe, secondo i ricorrenti, quale mai possa essere la … Continua a leggere

Sulla durata del provvedimento di valutazione di impatto ambientale.

(Tar Umbria, sez. I, 7 marzo 2022, n. 120) «Con riguardo al rilievo assegnato dalla ricorrente agli esiti della procedura di VIA del 2002 e dell’accertamento di giacimento del 2009, che costituisce il filo conduttore di molti dei rilievi della ricorrente […], deve osservarsi, in termini generali, che è connaturata ai provvedimenti autorizzativi in materia … Continua a leggere

Sanatoria e valutazione di compatibilità delle opere con il vincolo: l’Autorità non può limitarsi ad una aprioristica negazione della legittimità di qualsiasi intervento sul territorio, dovendo l’Amministrazione motivare in modo esaustivo circa la concreta incompatibilità del progetto sottoposto all’esame, indicando le specifiche ragioni per le quali le opere edilizie considerate non si ritengono adeguate alle caratteristiche ambientali protette, motivazione questa che deve essere ancor più pregnante nel caso in cui si operi nell’ambito di vincolo generalizzato, onde evitare una generica insanabilità delle opere.

(Consiglio di Stato, sez. VI, 21 febbraio 2022, n. 1230) «Deve sin da ora evidenziarsi come il parere non contenga la descrizione precisa delle opere e di conseguenza non specifica le ragioni che concretamente portano alle considerazioni innanzi richiamate. Tale carenza, oltre che rappresentare un primo indice della carenza di istruttoria e motivazione dedotta dal … Continua a leggere

Impianti agro-fotovoltaici: illegittimo il diniego di rilascio del provvedimento autorizzatorio unico regionale (PAUR) per contrasto con le previsioni del Piano paesaggistico territoriale regionale (PPTR) che riguardano l’installazione di impianti fotovoltaici (ma non anche di quelli agro-fotovoltaici)

(Tar Puglia, Lecce, sez. II, 11 febbraio 2022, n. 248) «Invero, le Amministrazioni investite del parere hanno affermato il contrasto del progetto con il punto 4.4.1 del PPTR, il quale riguarda tuttavia l’installazione di impianti fotovoltaici, ma non anche quelli agro-fotovoltaici, di nuova generazione, successivi al PPTR, che pertanto, per un evidente principio di successione … Continua a leggere

Poiché il requisito della vicinitas non è sufficiente, per dimostrare l’interesse ad agire il ricorrente deve fornire la prova del concreto pregiudizio (sia esso di carattere patrimoniale o di deterioramento delle condizioni di vita o di peggioramento dei caratteri urbanistici che connotano l’area) che subirebbe a causa dell’intervento edificatorio.

(Consiglio di Stato, sez. VI, 3 febbraio 2022, n. 756) «1. Con ricorso proposto dinanzi al TAR per la Emilia Romagna, sede staccata di Parma, gli odierni appellanti agivano per l’annullamento delle ordinanze del Comune […] che ordinavano ai loro confinanti […] il ripristino di opere realizzate presso un immobile sito nel Comune […] nel … Continua a leggere

L’autorizzazione integrata ambientale costituisce un titolo autonomo che assorbe le determinazioni delle amministrazioni coinvolte, sicché l’efficacia di quest’ultime soggiace al regime previsto dalla disciplina specifica di tale titolo.

(Consiglio di Stato, sez. IV, 29 aprile 2020, n. 2733) «[L’]autorizzazione unica ambientale costituisce il provvedimento finale di un procedimento, nel quale convergono tutti gli atti di autorizzazione, di valutazione e di assenso afferenti i campi dell’ambiente, dell’urbanistica, dell’edilizia, delle attività produttive (cfr. Cons. Stato sez. IV, 4 luglio 2018, n. 4091). L’autorizzazione integrata ambientale … Continua a leggere

Nella valutazione di incidenza (VINCA) l’obiettivo di conservazione dei siti protetti deve costituire l’oggetto specifico della valutazione amministrativa: è perciò illegittimo l’operato dell’Amministrazione che si limiti a considerare le dimensioni dell’impianto e la sua ubicazione, senza approfondire sul piano istruttorio alcun profilo di interferenza con la problematica ambientale, non dando conto delle ragioni per le quali sarebbe da escludere la probabilità di qualunque incidenza significativa dell’intervento richiesto sui vicini siti protetti.

(Consiglio di Stato, sez. IV, 13 settembre 2017, n. 4327) «[L]a valutazione d’incidenza è il procedimento di carattere preventivo al quale è necessario sottoporre qualsiasi piano o progetto che possa avere incidenze significative su un sito o proposto sito della rete Natura 2000, singolarmente o congiuntamente ad altri piani e progetti e tenuto conto degli … Continua a leggere

Non è necessaria la richiesta del nulla osta dell’Ente Parco ex art. 13 l. n. 394/1991 nel corso del procedimento di approvazione di uno strumento urbanistico attuativo (in quanto, ai sensi di tale disposizione, la richiesta è obbligatoria soltanto ai fini del “rilascio di concessioni o autorizzazioni relative ad interventi, impianti ed opere all’interno del parco”, e, quindi, allorché debba verificarsi la compatibilità con la tutela dell’area naturale protetta di specifici interventi di modificazione o trasformazione che su di essa possono incidere; la stessa previsione non è applicabile, invece, agli atti di programmazione e pianificazione urbanistica).

(Consiglio di Stato, Adunanza Plenaria, 24 maggio 2016, n. 9) «Ai fini dell’esame della questione di diritto devoluta a questa Adunanza plenaria dalla Sezione Quarta, giova richiamare nella sua interezza il disposto dell’art. 13 della legge nr. 394 del 1991, in materia di aree naturali protette: “…1. Il rilascio di concessioni o autorizzazioni relative ad … Continua a leggere

Il principio di precauzione non conduce automaticamente a vietare ogni attività che, in via di mera ipotesi soggettiva e non suffragata da alcuna evidenza scientifica, si assuma foriera di eventuali rischi per la salute, privi di ogni riscontro oggettivo e verificabile, ma richiede piuttosto una seria e prudenziale valutazione, alla stregua dell’attuale stato delle conoscenze scientifiche disponibili, dell’attività che potrebbe ipoteticamente presentare dei rischi: se, conseguentemente, è corretto svolgere tale valutazione alla stregua di parametri precauzionali anche particolarmente rigorosi, occorre però che ciò si risolva nella formulazione di un giudizio che, pur se nella sua umana provvisorietà e quand’anche destinato a non determinare con sufficiente certezza l’entità di un rischio, abbia nondimeno un’attendibilità scientificamente significativa (nella fattispecie, l’Amministrazione resistente aveva proceduto ad un illegittimo esercizio di autotutela nei confronti degli atti autorizzatori già rilasciati, senza confutare, con metodo scientifico, l’attendibilità degli esiti degli accertamenti istruttori che erano stati compiuti prima dell’adozione degli atti poi revocati e sui quali questi ultimi si basavano).

(Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, 3 settembre 2015, n. 581) «Venendo quindi a trattare dei rischi per la salute umana è proprio rispetto alla relativa valutazione che l’Amministrazione in prima istanza mostra di aver declinato in modo erroneo e, soprattutto, in maniera superficiale il pur indefettibile principio di precauzione. Come è noto, … Continua a leggere

Autorizzazione paesaggistica: è illegittimo il diniego espresso dal responsabile del procedimento fondato erroneamente sulla ritenuta vincolatività del parere espresso dalla Soprintendenza (dopo il decorso del termine di quarantacinque giorni previsto dall’art. 146, co. 8, d.lgs. n. 42/2004) e sulla conseguente impossibilità di discostarsene, nonché emanato in assenza di un’autonoma valutazione circa la compatibilità paesaggistica dell’opera.

(Tar Puglia, Lecce, sez. I, 23 ottobre 2015, n. 3034) «L’art.146 c.8. prevede che “Il soprintendente rende il parere di cui al comma 5, limitatamente alla compatibilità paesaggistica del progettato intervento nel suo complesso ed alla conformità dello stesso alle disposizioni contenute nel piano paesaggistico ovvero alla specifica disciplina di cui all’articolo 140, comma 2, … Continua a leggere

L’iscrizione all’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali ex art. 212, co. 5, d.lgs. n. 152/2006 costituisce un titolo abilitativo autorizzatorio di natura personale e, come tale, non cedibile con lo schema del contratto di avvalimento (differentemente dall’attestazione SOA, che costituisce un requisito oggettivo cedibile e acquisibile mediante avvalimento).

(Consiglio di Stato, sez. V, 30 aprile 2015, n. 2191) «Il bando della gara oggetto del presente giudizio è stato pubblicato in data 13 maggio 2011, quindi in un periodo temporale anteriore all’entrata in vigore dell’art. 34, comma 2, della legge n. 164- 2014, che ha modificato l’art. 49 del d.lgs. n. 163-2006, inserendovi un … Continua a leggere

I c.d. certificati bianchi, anche noti come “Titoli di Efficienza Energetica” (TEE), possono essere rilasciati dall’AEEG (e, a partire dal 3 febbraio 2013, dal GSE) solo in favore di imprese che dimostrino l’effettivo conseguimento di obiettivi di risparmio energetico.

(Tar Lombardia, Milano, sez. III, 23 febbraio 2015, n. 541) «Dall’esame degli atti risulta che la ricorrente ha presentato in data 24/07/2008 un progetto per la distribuzione alle famiglie di materiale per risparmio energetico consistente in rompigetto aerati, erogatori a basso flusso per doccia e lampade a risparmio energetico, disciplinato dalla deliberazione dell’Autorità per l’energia … Continua a leggere

L’adozione di ordinanze contingibili e urgenti ai sensi dell’art. 9 della legge n. 447/1995 (Legge quadro sull’inquinamento acustico) è consentita solo per impedire il propagarsi delle emissioni sonore moleste mediante provvedimenti immediati a carattere provvisorio (mentre, nel caso di specie, il Sindaco aveva imposto misure prive del carattere della temporaneità e provvisorietà, essendo stata ordinata l’adozione di misure di mitigazione e di un piano di bonifica acustica, per di più senza effettuare correttamente le necessarie misurazioni del rumore ambientale).

(Tar Veneto, sez. III, 27 gennaio 2015, n. 105) «[V]a osservato che la previsione normativa di cui all’art. 9 della legge 447/95 è caratterizzata dal prevedere l’emissione di misure temporanee e provvisorie al fine di porre immediato rimedio ad emissioni sonore nocive, in quanto risultate in misura superiore ai limiti di legge (3DB). Orbene, va … Continua a leggere

Sopraelevazione del tetto in area vincolata e accertamento di compatibilità paesaggistica ex art. 167, co. 5, d.lgs. n. 42/2004: se l’altezza di un edificio viene aumentata in misura modesta e l’effetto sul paesaggio non è evidente – in quanto la differenza risulta spalmata sui preesistenti elementi architettonici e non può essere percepita come un’aggiunta o un’incongruenza – il maggior volume non si può definire come “utile”, e di conseguenza non rappresenta un ostacolo all’accertamento di compatibilità (ferma restando, peraltro, la necessità di quantificare il suddetto volume ai fini della determinazione del risarcimento ambientale previsto dal citato art. 167, in quanto la maggiore altezza dei locali costituisce comunque una misura del vantaggio ricavato dal proprietario dell’edificio).

(Tar Lombardia, Brescia, sez. I, ord. 13 gennaio 2015, n. 39) «1. Il ricorrente […], nel corso dei lavori di ristrutturazione di un edificio […], ha eseguito una serie di opere non previste dal titolo edilizio. 2. Trattandosi di area sottoposta a vincolo paesistico, il ricorrente ha chiesto al Comune l’accertamento di compatibilità ex art. … Continua a leggere

La sottoposizione alla valutazione ambientale strategica riguarda tutti i piani e i programmi che possono avere impatti significativi sull’ambiente e sul patrimonio culturale, sicché un singolo progetto per un’opera pubblica ben localizzata e definita viene correttamente sottoposto alla sola valutazione di impatto ambientale.

(Tar Lombardia, Milano, sez. III, 13 novembre 2014, n. 2747) «La progettazione e la realizzazione dell’intervento viabilistico […] è stata sottoposta a Valutazione di impatto ambientale (VIA) e non a Valutazione ambientale strategica (VAS). I ricorrenti denunciano l’illegittima omissione di tale ultima procedura, atteso che l’art. 6 del D. Lgs. n. 152 del 2006 imporrebbe … Continua a leggere

L’Amministrazione non può imporre al proprietario di un’area inquinata, che non sia anche l’autore dell’inquinamento, l’obbligo di porre in essere le misure di messa in sicurezza di emergenza e bonifica, di cui all’art. 240, comma 1, lett. m) e p), d.lgs. n. 152/2006, in quanto gli effetti a carico del proprietario incolpevole restano limitati a quanto espressamente previsto dall’art. 253, stesso d.lgs., in tema di oneri reali e privilegio speciale immobiliare.

(Tar Lombardia, Milano, sez. IV, 29 luglio 2014, n. 2125) «Con il provvedimento oggetto della presente impugnazione il comune […] ha ordinato alla società ricorrente, nella sua qualità di proprietaria dell’area, la rimozione, entro lo strettissimo termine di cinque giorni, dei rifiuti eterogenei presenti sul sito e l’effettuazione, entro i successivi venti giorni, di un’indagine … Continua a leggere

Il Tar Catania – tenendo presenti i principi di cui agli art. 9, 32 e 41, secondo comma, Cost. ed accedendo ad una interpretazione costituzionalmente conforme della normativa – ritiene di dover prestare adesione all’indirizzo giurisprudenziale che esclude la possibilità di ricorrere all’avvalimento per il requisito rappresentato dalla iscrizione all’Albo Nazionale dei gestori in materia ambientale previsto dall’art. 212 del D.Lgs. n. 152/2006.

(Tar Sicilia, Catania, sez. III, 24 ottobre 2013, n. 2503) «[B]enchè il ricorso all’istituto dell’avvalimento non trovi ex art. 49 del D.Lgs. n. 163/2006 espressi limiti in ordine ai requisiti acquisibili da altro operatore economico, nondimeno esistono dubbi e perplessità nella stessa giurisprudenza circa la possibilità di un suo utilizzo indiscriminato, specie ove ciò comporti … Continua a leggere

Scaffale delle novità: A. Postiglione – S. Maglia, “Diritto e gestione dell’ambiente. Quadro internazionale, comunitario e nazionale” (seconda edizione interamente riveduta e corretta).

(Irnerio Editore – collana ECO, II ed. 2013; 535 p.; Cod. ISBN 978-88-896-37132-9; € 34) Giunge già alla sua seconda edizione dopo un solo anno questo volume, già diventato uno tra gli strumenti più completi e pratici per tutti gli studiosi ed operatori del settore. L’Opera è articolata in una Parte Generale ed in una … Continua a leggere

Scaffale delle novità: Bernardino Albertazzi, “La nuova disciplina dell’A.U.A. (Autorizzazione Unica Ambientale) e dell’A.I.A. (Autorizzazione Integrata Ambientale)”, con commento al D.P.R. n. 59/2013.

(Maggioli Editore – collana Ambiente & Territorio, 2013; 184 p.; Cod. ISBN 978-88-387-5779-8; € 28) Il 13 giugno 2013 è entrato in vigore il D.P.R. 13 marzo 2013, n. 59 “Regolamento recante la disciplina dell’autorizzazione unica ambientale e la semplificazione di adempimenti amministrativi in materia ambientale gravanti sulle piccole e medie imprese e sugli impianti … Continua a leggere

L’Adunanza Plenaria rimette all’esame della Corte di giustizia dell’Unione Europea la questione pregiudiziale della legittimità comunitaria di una normativa nazionale – quale quella delineata dagli articoli 244, 245, 253 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 – che, in caso di accertata contaminazione di un sito e di impossibilità di individuare il soggetto responsabile della contaminazione o di impossibilità di ottenere da quest’ultimo gli interventi di riparazione, non consenta all’autorità amministrativa di imporre l’esecuzione delle misure di sicurezza d’emergenza e di bonifica al proprietario non responsabile dell’inquinamento, prevedendo, a carico di quest’ultimo, soltanto una responsabilità patrimoniale limitata al valore del sito dopo l’esecuzione degli interventi di bonifica.

(Consiglio di Stato, Adunanza Plenaria, ord. 25 settembre 2013, n. 21) «[L]a Sesta Sezione ha rimesso all’Adunanza Plenaria la questione di diritto se, in base al principio di matrice comunitaria compendiato nella formula “chi inquina paga” – l’Amministrazione nazionale possa imporre al proprietario di un’area inquinata, che non sia anche l’autore dell’inquinamento, l’obbligo di porre … Continua a leggere

Scaffale delle novità: A. Germanò – E. Rook Basile – F. Bruno – M. Benozzo, “Commento al Codice dell’ambiente”.

(Giappichelli Editore, 2013 – II ed.; 1396 p.; Cod. ISBN 978-88-7524-252-7; € 125) L’opera contiene un’analisi attenta ed esaustiva delle disposizioni del decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i., denominato Codice dell’ambiente. Grazie al metodo esegetico adottato, il volume costituisce uno strumento di pronta consultazione e di adeguato approfondimento scientifico. Autori del testo sono il Prof. … Continua a leggere

E’ illegittima la delibera di Giunta comunale che – prevedendo una moratoria dell’istruttoria delle nuove istanze di rilascio di concessioni demaniali in attesa dell’adozione del regolamento d’utilizzo delle zone marittime, nella specie non ancora avvenuta a distanza di oltre 12 anni da detta delibera – finisce per dar vita ad una sospensione sine die dell’azione amministrativa.

(Tar Campania, Salerno, sez. V, 4 giugno 2013, n. 1240) «Premesso che il ricorrente impugna la delibera della giunta comunale […] 10.4.2001 n. 97, che ha disposto la moratoria dell’istruttoria delle nuove istanze di rilascio di concessioni demaniali in attesa dell’adozione del regolamento d’utilizzo delle zone marittime, unitamente alla nota 31.1.2013 n. 9305 che, in … Continua a leggere

La motivazione del decreto della Soprintendenza ai beni architettonici e del paesaggio che annulla l’autorizzazione paesistica deve essere fondata su circostanze di fatto o su elementi specifici del progetto in grado di dimostrare la violazione del bene tutelato.

(Tar Campania, Salerno, sez. I, 3 giugno 2013, n. 1218) «[R]ileva il Collegio che [il] ricorso si presenta come fondato, rivestendo carattere dirimente – ed assorbente delle ulteriori doglianze, con esso sollevate – la considerazione delle censure di difetto di motivazione e d’istruttoria, inficianti l’impugnato decreto di annullamento soprintendentizio, censure del resto che già determinarono, … Continua a leggere

Sulla procedura di screening e sulla necessità che il provvedimento recante l’assoggettamento a valutazione di impatto ambientale (V.I.A.) di un intervento sia preceduto dal preavviso di rigetto.

(Tar Veneto, sez. III, 23 maggio 2013, n. 747) «Il ricorso deve essere accolto per l’assorbente ragione consistente nella violazione dell’articolo 10 bis della legge 7 agosto 1990, numero 241, per non essere il provvedimento impugnato, relativo all’assoggettamento a valutazione di impatto ambientale del progetto presentato dalla società ricorrente, stato previamente oggetto di comunicazione dei … Continua a leggere

In linea generale, anche i profili di tutela paesistica rilevano ai fini dell’autorizzazione alla realizzazione di una stazione radio base per telefonia mobile.

(Tar Lombardia, Milano, sez. I, 9 maggio 2013, n. 1186) «[C]oglie nel segno anche il quarto motivo di ricorso, con cui si è censurato il giudizio espresso dall’Amministrazione comunale circa l’incidenza ambientale paesistica dell’area ove è stato programmato l’impianto in questione. Sul punto, il Collegio rileva: – che in linea generale i profili di tutela … Continua a leggere

Sul principio di irretroattività della legge e sul suo corollario “tempus regit actum” (nella fattispecie, in materia di disciplina applicabile all’autorizzazione alle emissioni in atmosfera a seguito di silenzio assenso ai sensi dell’art. 272, comma 3 d.lgs. n. 152/2006, nel testo vigente anteriormente alle modifiche di cui all’art. 3, comma 6 d.lgs. n. 128/2010).

(Consiglio di Stato, sez. V, 11 aprile 2013, n. 1973) «Va premesso che il principio di irretroattività della legge, codificato dall’art. 11 delle disposizioni sulla legge in generale, deve essere inteso come direttiva per il legislatore, il quale può derogarvi, con esclusione per i rapporti precedentemente sorti e già esauriti, cioè con il limite dei … Continua a leggere

E’ ormai totalmente accessibile ogni informazione concernente l’organizzazione amministrativa, ivi comprese dunque le notizie sulla salubrità e l’adeguatezza dei luoghi di lavoro, anche in vista dell’ottimale rendimento del lavoratore, in diretta relazione al buon andamento dell’Amministrazione (nel caso di specie, la domanda di accesso riguardava dati detenuti dall’Amministrazione inseriti nel documento di verifica del rischio-amianto).

(Tar Abruzzo, L’Aquila, sez. I, 12 luglio 2012, n. 467) «[L]a normativa sull’accesso ai documenti amministrativi riveste una portata generalizzata che non tollera inibizioni applicative in virtù di disposizioni speciali, le quali –al contrario- potranno esprimere il loro vigore compatibilmente con il rispetto delle garanzie assicurate dagli artt. 22 e segg. legge 241/90. In particolare, … Continua a leggere

La misura di mitigazione della distanza di 200 metri degli impianti eolici dalle unità abitative, dettata dal D.M. 10.9.2010, deve intendersi riferita a tutte le unità abitative giuridicamente assentite sotto i profili urbanistico-edilizio e censite, che siano quindi suscettibili di essere stabilmente abitate.

(Tar Campania, Salerno, sez. II, 5 marzo 2012, n. 433) «[Q]uanto alla questione della distanza dell’impianto eolico dal fabbricato rurale dei ricorrenti, deve osservarsi che l’esame s’incentra sulla formula usata dal suddetto punto 5.3 dell’Allegato A del D.M. 10/9/2010 che, nel dettare la misura di mitigazione della distanza di mt. 200 dell’impianto eolico dalle unità … Continua a leggere

Il Consiglio di Stato si sofferma sopra la natura della procedura di VIA e delle posizioni soggettive in essa coinvolte, il tipo di sindacato esercitabile dal giudice amministrativo, e le relative conseguenze in ordine ai limiti, cognitori e probatori, dei suoi poteri.

(Consiglio di Stato, sez. V, 22 marzo 2012, n. 1640) «Circa l’esatta individuazione della natura del potere e l’ampia latitudine della discrezionalità esercitata dall’amministrazione in sede di VIA, in quanto istituto finalizzato alla tutela preventiva dell’ambiente inteso in senso ampio, il collegio non intende deflettere dagli approdi esegetici cui è pervenuta la più recente giurisprudenza … Continua a leggere

Compete al Sindaco il potere di adottare ordinanze per il contenimento o l’abbattimento delle emissioni sonore ex art. 9 della legge n. 447/1995.

(Tar Lombardia, Milano, sez. IV, 23 gennaio 2012, n. 256) «Con riferimento all’asserita incompetenza del dirigente ad adottare tale atto, va richiamata la giurisprudenza della Sezione secondo cui “l’art. 9 della legge 447/1995 attribuisce espressamente al Sindaco il potere di adottare ordinanze per il contenimento o l’abbattimento delle emissioni sonore, inclusa l’inibitoria parziale o totale … Continua a leggere

Il proprietario dell’area che, consapevole dell’esistenza di rifiuti sul (o nel) suo terreno dato in locazione, non si attiva per chiedere alla controparte di provvedere alla rimozione, deve ritenersi responsabile -in solido con il proprio conduttore- dell’illecito abbandono.

(Tar Trentino Alto Adige, Trento, 12 ottobre 2011, n. 248) «[O]ccorre ricordare che l’art. 192 del d. lgs. n. 152 citato sancisce il “divieto di abbandono” e di deposito incontrollati di rifiuti sul suolo e “nel” suolo, nonché l’immissione di rifiuti di qualsiasi genere ed in qualsiasi stato nelle acque superficiali e sotterranee. La violazione … Continua a leggere

I soggetti residenti in prossimità di una località nella quale si intende realizzare un impianto di consistenti dimensioni preposto alla produzione di energia elettrica sono, in linea di principio, legittimati ad impugnare l’atto autorizzativo dell’impianto.

(Tar Toscana, sez. II, 21 settembre 2011, n. 1412) «[S]i osserva che, in linea di principio, i soggetti residenti in prossimità della località nella quale si intende realizzare un impianto di consistenti dimensioni preposto alla produzione di energia elettrica, ed alimentato da combustibili che sono potenzialmente suscettibili di incidere negativamente sulla qualità dell’ambiente, sono legittimati … Continua a leggere

La revoca delle autorizzazioni all’emissione in atmosfera già assentite è un provvedimento di secondo grado che, in quanto incidente su posizioni giuridiche consolidate, necessita della partecipazione dell’interessato al relativo procedimento.

(Tar Sicilia, Palermo, sez. I, 21 luglio 2011, n. 1443) La società ricorrente impugnava il provvedimento dell’Amministrazione regionale di revoca dell’autorizzazione alle emissioni in atmosfera, nonché il conseguente provvedimento dell’Amministrazione provinciale di divieto di prosecuzione dell’attività di recupero dei rifiuti con annesso ordine di cessazione dell’impianto. Tra le diverse censure proposte con il ricorso principale, … Continua a leggere

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