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Concorsi pubblici

Questa categoria contiene 27 articoli

Meri impedimenti individuali ostativi alla partecipazione del singolo candidato alle prove scritte di un concorso non impongono all’Amministrazione un rinvio generalizzato delle relative prove o la predisposizione di sessioni suppletive di esami, prevalendo l’interesse pubblico al celere svolgimento delle operazioni concorsuali, essenziale per la tempestiva realizzazione del fabbisogno di personale manifestato dall’Amministrazione attraverso l’indizione della procedura di reclutamento (nella fattispecie, il Consiglio di Stato, anche alla luce delle previsioni del bando, ha confermato la sentenza di rigetto dell’impugnazione proposta contro il diniego dell’istanza della candidata volta ad ottenere la riconvocazione per sostenere la prova preselettiva del concorso pubblico – alla quale la ricorrente non aveva potuto presenziare in quanto affetta da stato febbrile – rilevando peraltro che il ricorso introduttivo del giudizio di primo grado era stato depositato dopo l’espletamento sia delle prove preselettive sia delle prove scritte del concorso, ad ulteriore riprova dell’inconsistenza del diritto vantato dalla ricorrente a fronte della necessaria tutela dei controinteressati partecipanti alla procedura).

(Consiglio di Stato, sez. VII, 24 novembre 2023, n. 10082) «[L]a sentenza del Tar è corretta nella parte in cui ha richiamato l’indirizzo esegetico consolidato della giurisprudenza amministrativo, secondo cui meri impedimenti individuali ostativi alla partecipazione del singolo candidato alle prove scritte di un concorso, non impongono all’Amministrazione un rinvio generalizzato delle relative prove o … Continua a leggere

Concorso pubblico per il reclutamento di professori e ricercatori universitari: sulla violazione, da parte della commissione, dell’autovincolo all’applicazione di un meccanismo di valutazione dei titoli professionali e delle pubblicazioni scientifiche mediante l’attribuzione di punteggi numerici per singoli parametri e, per taluni titoli professionali, per sotto-parametri, con conseguente difetto di motivazione (nella fattispecie, infatti, non è dato comprendere sulla base di quali elementi la commissione abbia attribuito i punteggi cumulativi, neppure attraverso la lettura delle relazioni sui singoli candidati, trattandosi di giudizi descrittivi che non permettono una correlazione automatica con i punteggi analitici predisposti dalla commissione).

(Tar Lombardia, Milano, sez. V, 31 ottobre 2023, n. 2545) «Nel verbale n. 1 della seduta preliminare del 16 dicembre 2022, la commissione aveva, in effetti, articolato il meccanismo di valutazione dei titoli professionali e delle pubblicazioni scientifiche mediante l’attribuzione di punteggi numerici per singoli parametri e, per taluni titoli professionali, per sotto-parametri. […]13.6. Senonché, … Continua a leggere

Accertamento dell’idoneità psico-fisica del candidato ad un concorso pubblico (in particolare del visus): gli accertamenti sanitari consistono in giudizi medico-legali provenienti da organi tecnici, in relazioni ai quali il giudice amministrativo può svolgere (soltanto) una valutazione della irragionevolezza, incongruità o eventuale incompletezza degli atti oggetto di impugnativa (nella fattispecie, il Tar ha annullato l’impugnata esclusione dal concorso, in considerazione dell’evidente ed immotivato scostamento emerso tra i valori della funzionalità visiva rilevati in sede concorsuale e quelli risultanti dalla visita oculistica cui si è sottoposto nell’immediato il candidato presso struttura sanitaria pubblica, esame che ha confermato la compatibilità della condizione del ricorrente con il prosieguo dell’iter concorsuale).

(Tar Lazio, Roma, sez. V, 30 ottobre 2023, n. 16079) «La controversia in esame ha ad oggetto l’accertamento della comprovata idoneità psico-fisica del candidato, che è ancora più avvertita nel caso di assunzione per lo svolgimento di servizi pubblici che presuppongono una particolare prontezza psico-fisica, in considerazione degli specifici contesti in cui il candidato sarà … Continua a leggere

Il bando di concorso è intangibile da parte della commissione e questo predicato è posto a garanzia della trasparenza ed imparzialità della selezione dei candidati; tali esigenze di ordine imperativo permangono quand’anche si constati che uno dei criteri previsti dalla normativa concorsuale non sarebbe applicabile e dunque non potrebbe svolgere alcuna utile funzione di selezione dei candidati, dal momento che l’errore giustifica un eventuale intervento correttivo dell’amministrazione che ha indetto il concorso, ma non già un’attività manipolativa della commissione.

(Consiglio di Stato, sez. VII, 6 ottobre 2023, n. 8711) «Nel merito, gli appelli della controinteressata e dell’ateneo censurano la sentenza per non avere considerato che il criterio introdotto dalla commissione – «svolgimento di attività di ricerca, formalizzata da rapporti istituzionali, presso soggetti pubblici e privati italiani ed esteri, comprensiva dell’attività svolta in qualità di … Continua a leggere

Requisiti di partecipazione al concorso per dirigenti del servizio sanitario nazionale: ai sensi dell’art. 26 del d.lgs. n. 165/2001, i cinque anni di esperienza richiesti riguardano non solo il servizio prestato alle dipendenze di Enti del settore sanitario (o di altre PP.AA.), ma anche l’attività libero-professionale svolta presso studi professionali privati, società o istituti di ricerca.

(Tar Campania, Napoli, sez. V, 5 ottobre 2023, n. 5407) «[L]a questione decisiva su cui verte l’odierna controversia s’incentra sulla necessità di stabilire se le esperienze lavorative, di durata quinquennale, come documentate dalla ricorrente al momento della presentazione della domanda di partecipazione, maturate successivamente all’iscrizione all’ordine, con rapporto libero-professionale o come attività coordinata e continuata … Continua a leggere

Le domande poste ai candidati (nella specie i quesiti somministrati nella prova preselettiva) devono essere attinenti alle materie previste dal bando di concorso; diversamente opinando, non si rispetterebbe il principio di “stretta interpretazione” e si trascenderebbero i limiti posti dai principi di immodificabilità del bando di concorso (cosiddetto autovincolo), di par condicio dei partecipanti e di tutela dell’affidamento.

(Tar Lazio, Roma, sez. I Quater, 25 settembre 2023, n. 14154) «Nel merito, va richiamato il consolidato orientamento giurisprudenziale secondo cui “Il bando, costituendo la lex specialis del concorso indetto per l’accesso al pubblico impiego, deve essere interpretato in termini strettamente letterali, con la conseguenza che le regole in esso contenute vincolano rigidamente l’operato dell’amministrazione … Continua a leggere

Nel caso in cui sussista una “disparità di trattamento” fra concorrenti che discenda da opposte pronunce giurisdizionali a fronte di identici motivi di ricorso, l’Amministrazione può avviare l’autotutela anche in presenza di giudicato.

(Tar Lazio, sez. I, 15 maggio 2023, n. 8262) «Invero, l’amministrazione ha fornito una motivazione assolutamente carente delle ragioni per le quali si asteneva dal procedere al riesame degli elaborati. Difatti, appare evidente, dalla lettura delle pronunce giurisdizionali la peculiarità della posizione dell’odierno ricorrente: questi vedeva il proprio ricorso rigettato in forza di un’interpretazione a … Continua a leggere

La violazione della regola dell’anonimato nei concorsi pubblici si evince da due elementi: l’idoneità del segno di riconoscimento ed il suo utilizzo intenzionale (nella fattispecie, il Tar ha ritenuto non illogica né irragionevole l’esclusione del ricorrente per l’apposizione sull’elaborato della dicitura “inizio 9,15” e “11,45 limite tempo”).

(Tar Sicilia, Catania, sez. II, 30 gennaio 2023, n. 283) «[L]a giurisprudenza ha affermato che ciò che rileva ai fini dell’anonimato negli elaborati concorsuali non è tanto l’identificabilità dell’autore dell’elaborato attraverso un segno a lui personalmente riferibile, quanto piuttosto l’astratta idoneità del segno a fungere da elemento di identificazione, circostanza che ricorre quando la particolarità … Continua a leggere

La mancata impugnazione della mera rettifica della graduatoria finale del concorso non comporta la sopravvenuta carenza di interesse alla decisione del giudizio.

(Consiglio di Stato, sez. VII, 5 gennaio 2023, n. 205) «Quanto alla pronuncia di improcedibilità del ricorso principale, per mancata impugnazione delle graduatorie in rettifica, vanno espressamente richiamati gli argomenti della sentenza della Sezione n. 1324/2022, qui condivisi, nella parte in cui si soffermano sul nesso di presupposizione sussistente tra la prima graduatoria e le … Continua a leggere

Anche alle progressioni verticali si applica il principio della pertinenza del titolo di studio alle funzioni da svolgere, poiché la legge parifica i requisiti di accesso alle posizioni da coprire mediante progressioni interne a quelli richiesti per i concorsi pubblici.

(Tar Toscana, sez. I, 28 settembre 2022, n. 1086) «La giurisprudenza amministrativa sia di primo grado che di secondo ha più volte enunciato il principio della pertinenza del titolo di studio alle funzioni da svolgere (T.R.G.A. Consiglio di Stato, sez. VI 08/10/2013 n. 4951 T.A.R. Perugia sez. I 02/11/2021 n. 794); principio che deriva anche … Continua a leggere

Sull’equiparazione ai master dei corsi di perfezionamento post lauream (nella fattispecie: diploma di specializzazione per le professioni legali) che presentino le medesime caratteristiche, con riguardo alla durata, al numero delle ore di insegnamento, alla previsione di un esame finale.

(Consiglio di Stato, sez. III, 9 febbraio 2022, n. 908) «[I]l TAR Lazio con la sentenza impugnata ha prestato adesione all’altrettanto consolidato giurisprudenziale del Consiglio di Stato applicabile in subiecta materia, e cioè al criterio della prevalenza della natura sostanziale in presenza di titoli riconosciuti assimilabili e/o equivalenti a titoli espressamente previsti dal bando di … Continua a leggere

Differimento delle prove orali di un concorso: è illegittimo il diniego dell’istanza motivata da oggettive ragioni di salute.

(Tar Lazio, Roma, sez. III Quater, 2 febbraio 2022, n. 1230) «Il ricorrente, in data 23.01.2021, accusava un malore che richiedeva il conseguente ricovero al Pronto Soccorso […] per una significativa patologia. Pertanto, il predetto, in relazione a tale impedimento, chiedeva, a mezzo pec del 24.01.2021, […] di poter partecipare ad una sessione speciale futura … Continua a leggere

E’ illegittimo un sistema di presentazione delle domande di partecipazione ad un concorso che, a causa di meri malfunzionamenti tecnici, giunga ad esercitare impersonalmente attività amministrativa sostanziale, disponendo esclusioni de facto riconducibili a mere anomalie informatiche.

(Tar Puglia, Bari, sez. I, 9 giugno 2016, n. 768) «Rilevato che parte ricorrente partecipava alla procedura di selezione concorsuale per titoli ed esami indetta dal Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca con D.D.G. n. 106 del 23.2.2016 per il reclutamento del personale docente per i posti comuni dell’organico dell’autonomia della scuola secondaria di primo … Continua a leggere

L’Amministrazione ha l’obbligo di rispettare il principio del concorso pubblico, quale mezzo ordinario di accesso al pubblico impiego, anche per quanto attiene i passaggi a qualifiche funzionali superiori.

(Consiglio di Stato, sez. V, 7 settembre 2015, n. 4139) «La giurisprudenza della Corte Costituzionale (sentenze n. 227 del 2013, n. 90 e n. 62 del 2012, n. 310 e n. 299 del 2011) ha più volte ribadito che il concorso pubblico costituisce la modalità ordinaria di accesso nei ruoli delle pubbliche amministrazioni, in coerenza … Continua a leggere

Le prove orali dei concorsi pubblici devono svolgersi in un’aula o sala aperta al pubblico, accessibile a chiunque voglia assistervi e, quindi, non soltanto a terzi estranei, ma anche e soprattutto ai candidati (sia che abbiano già sostenuto il colloquio, sia che non vi siano stati ancora sottoposti), atteso che ciascun candidato è titolare di un interesse qualificato a presenziare alle prove degli altri candidati, al fine di verificare di persona il corretto operare della commissione.

(Consiglio di Stato, sez. V, 27 marzo 2015, n. 1627) «Con il terzo motivo di censura, gli appellanti lamentano l’erroneità della sentenza gravata nella parte in cui il Tribunale ha ritenuto illegittimo l’operato della commissione esaminatrice che ha precluso l’accesso ai candidati non ancora esaminati, all’aula di svolgimento della prova orale, con conseguente violazione del … Continua a leggere

Il C.G.A. – aderendo ad un orientamento per così dire intermedio – ritiene che la scelta circa la necessità di sostituire o no una commissione di concorso a posti di pubblico impiego dopo l’annullamento del procedimento non si fonda sull’applicazione necessaria di un preciso comando legislativo, ma comporta la valutazione discrezionale delle circostanze che hanno portato all’annullamento degli atti, atteso che in tale ipotesi occorre valutare se le stesse evidenzino problemi tali da diminuire l’autorevolezza dell’organo, e quindi dell’Amministrazione alla quale vengono imputati i suoi atti, sotto i differenti profili dell’imparzialità manifestata e della correttezza delle scelte tecniche adottate (nella fattispecie, il C.G.A. ha ritenuto che, in concreto, fosse giuridicamente impraticabile la via di richiedere allo stesso organo di scegliere il più meritevole tra i candidati, poiché la commissione esaminatrice aveva già formulato una valutazione finale di positiva equivalenza tra i due candidati ritenuti meritevoli dell’idoneità, sicché il medesimo organo non poteva in sostanza rinnegare tale valutazione di parità e formulare invece nuovi giudizi individuali in modo da far prevalere uno dei due candidati).

(Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, 27 febbraio 2015, n. 165) «Con il primo e centrale motivo di impugnazione [l’appellante] deduce che ha errato il TAR nel disporre in sostanza l’annullamento del solo segmento finale della procedura, affidandone la riedizione alla medesima commissione esaminatrice, risultando tale scelta contraria ai principi di imparzialità e … Continua a leggere

Se i posti messi a concorso non sono preesistenti, bensì di nuova istituzione, per la loro copertura non si applica la preferenza per lo scorrimento della graduatoria di cui all’art. 91, comma 4 T.U.E.L. e al principio di diritto enunciato dalla sentenza dell’Adunanza plenaria n. 14/2011 (peraltro, nella fattispecie erano inapplicabili – ratione temporis – anche le più recenti modifiche a favore dello scorrimento delle graduatorie di precedenti concorsi, introdotte con le disposizioni di cui all’art. 4, commi 3, 3-bis, 3-ter e 3-quater, D.L. n. 101/2013, conv. in l. n. 125/2013, trattandosi di un concorso la cui graduatoria è stata approvata prima dell’entrata in vigore di tali nuove disposizioni).

(Consiglio di Stato, sez. III, 29 agosto 2014, n. 4438) «La questione determinante per la definizione della controversia non è se la graduatoria sia valida ed efficace, ma quella se i posti messi concorso con il principale provvedimento impugnato siano preesistenti o di nuova istituzione con specifico riferimento alla applicazione della disposizione dell’art. 91, comma … Continua a leggere

E’ inammissibile l’azione ex art. 31 c.p.a. volta alla dichiarazione dell’obbligo sostanziale di scorrimento dalla graduatoria, poiché non sussiste un obbligo incondizionato e assoluto allo scorrimento della graduatoria a carico dell’Amministrazione (ferma restando la legittimazione degli interessati a contestare in giudizio le eventuali determinazioni con le quali si sia diversamente proceduto a coprire posti vacanti).

(Consiglio di Stato, sez. VI, 11 settembre 2013, n. 4502) «Le [odierne appellanti] chiedono la riforma della sentenza con la quale il Tribunale amministrativo del Lazio ha dichiarato inammissibile il ricorso proposto avverso il silenzio rifiuto opposto [dall’Amministrazione] alla diffida inoltrata al fine di ottenere lo scorrimento della graduatoria del concorso indetto il 29 febbraio … Continua a leggere

La mancata presentazione della domanda di partecipazione al concorso (secondo la più logica interpretazione della clausola, in attesa dell’eventuale esclusione) importa acquiescenza del ricorrente alla clausola (ritenuta) escludente e rende inammissibile la successiva impugnazione della stessa, a termine decadenziale scaduto, in conseguenza della intervenuta nomina della controinteressata, per difetto di una situazione giuridica soggettiva legittimante in capo al ricorrente.

(Tar Sicilia, Catania, sez. II, 12 luglio 2013, n. 2073) «Osserva il Collegio – ai fini della delibazione della eccezione di inammissibilità per mancata presentazione dell’istanza di partecipazione al concorso per cui è causa – che la giurisprudenza amministrativa appare pacificamente orientata, almeno a far data dalla nota decisione dell’Adunanza Plenaria n. 1/2003, nel senso … Continua a leggere

L’effettività dell’anonimato per le prove scritte d’esame dei concorsi pubblici realizza principi e regole di dignità costituzionale ed è perciò indefettibile in concreto.

(Consiglio di Stato, sez. VI, 11 luglio 2013, n. 3747) «In via preliminare non è inutile rammentare, su un piano generale, le previsioni costituzionali rilevanti in tema di concorso pubblico così come considerate dalla Corte costituzionale, oltre che, sul piano specifico, le norme di legge e regolamentari poste a garanzia del principio dell’anonimato. 4.1.– In … Continua a leggere

Nelle procedure ad evidenza pubblica, l’atto di riapprovazione definitiva della graduatoria non si pone in rapporto di consequenzialità immediata e diretta rispetto a quello con cui viene pubblicato il bando o gestita la procedura e deve, perciò, sempre essere impugnato, a pena di improcedibilità del ricorso.

(Tar Veneto, sez. I, 21 giugno 2013, n. 882) «Parte ricorrente impugna la determinazione in oggetto indicata con cui il Comune […] ha approvato gli atti e la graduatoria del concorso pubblico, per soli titoli, per il rilascio di n. 25 licenze per l’esercizio di trasporto pubblico non di linea taxi effettuato con natante a … Continua a leggere

Sulle poste di danno risarcibili in caso di mancato conferimento di incarico professionale per illegittimità della relativa procedura concorsuale.

(Tar Lombardia, Milano, sez. I, 17 giugno 2013, n. 1574) «La voce di danno patrimoniale, consistente nella mancata percezione della retribuzione che sarebbe stata corrisposta nel caso di conferimento dell’incarico, è fornita di prova. Sul punto, è stato dedotto e documentato, senza specifica contestazione di controparte, che, alla stregua dei criteri di valutazione utilizzati dalla … Continua a leggere

Le selezioni finalizzate alla gestione della cd. progressione verticale nel lavoro pubblico rientrano nella giurisdizione del giudice ordinario e le procedure di svolgimento delle stesse non appaiono idonee ad attrarle nella sfera pubblicistica ed autoritativa in quanto, nel rapporto di lavoro privatizzato, l’amministrazione adotta comunque le misure inerenti alla gestione del rapporto lavorativo con le capacità e i poteri del privato datore di lavoro.

(Tar Lazio, Latina, sez. I, 5 febbraio 2013, n. 121) «Con ricorso notificato il 4.11.2009, tempestivamente depositato, la [ricorrente] ha impugnato gli atti in epigrafe indicati a mezzo dei quali l’Amministrazione intimata ha approvato la graduatoria dei candidati idonei, in relazione al corso “selezione interna per progressione verticale per titolo e colloquio per n. 11 … Continua a leggere

Il concorrente ad una procedura selettiva vanta il diritto ad accedere ai curricula degli altri partecipanti, atti in relazione ai quali non vi è alcuna contrapposta esigenza di riservatezza.

(Consiglio di Stato, sez. III, 8 febbraio 2013, n. 731) «L’appello merita accoglimento, con assorbimento della questione relativa all’ammissibilità della costituzione in giudizio del [possibile controinteressato] e delle eccezioni dallo stesso sollevate, tenuto conto, preliminarmente, che sussiste l’interesse all’accesso esercitato dall’appellante: a prescindere dalla proposizione del ricorso al TAR (di cui aveva comunque documentato la … Continua a leggere

Sulle possibilità di contestazione, da parte del ricorrente, delle valutazioni delle prove di un concorso pubblico operate dalla commissione esaminatrice e sui corrispondenti poteri del giudice amministrativo.

(Tar Basilicata, sez. I, 26 novembre 2012, n. 517) «[Q]uesto Tribunale (cfr. da ultimo TAR Basilicata Sentenze n. 325 del 6.7.2012 e n. 158 del 6.4.2012) è orientato a ritenere che il giudizio della Commissione esaminatrice costituisce una delle tipologie di esercizio di discrezionalità mista, in quanto costituisce una tipica valutazione tecnico-discrezionale, in cui sono … Continua a leggere

Il Tar Trentino Alto Adige – Bolzano si pronuncia sulle forme di tutela e sulle diverse voci di danno risarcibili a fronte dello svolgimento di un concorso irregolare, con particolare riferimento ai danni non patrimoniali.

(Tar Trentino Alto Adige, Bolzano, 5 settembre 2012, n. 281) «La riparazione delle conseguenze dannose di un atto amministrativo illegittimo è garantita dall’ordinamento attraverso due distinte forme di tutela: quella della reintegrazione in forma specifica e quella del risarcimento per equivalente. Secondo la giurisprudenza amministrativa il rinnovo delle operazioni concorsuali ab initio, a partire dalla … Continua a leggere

Nei concorsi per l’assunzione a pubblici impieghi, non sussiste per i candidati alcun onere di dichiarare i titoli di precedenza o di riserva, a pena di inammissibilità, già nella domanda di partecipazione.

(Tar Valle d’Aosta, 19 settembre 2012, n. 82) «Premesso che la ricorrente, risultata idonea in un concorso pubblico, si duole della mancata valutazione in suo favore dei titoli di precedenza vantati (figlio minore a carico e residenza ultradecennale in regione), perché non dichiarati nella domanda di partecipazione; Rilevato che, nei concorsi per l’assunzione a pubblici … Continua a leggere

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