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Corte costituzionale

Questa categoria contiene 9 articoli

Ricorso contro il diniego di cambio del cognome: il Consiglio di Stato conferma che è illegittimo il diniego della Prefettura motivato sulla base della eccezionalità del cambiamento stesso; infatti, come ritenuto dalla giurisprudenza della Corte costituzionale, l’assegnazione del cognome deve intendersi funzionale alla migliore costruzione dell’identità del figlio, sicché la p.a. deve evidenziare specifiche ragioni di interesse pubblico ostative all’accoglimento dell’istanza.

(Consiglio di Stato, sez. III, 19 settembre 2023, n. 8422) «1. – Con ricorso di primo grado, proposto dinanzi al TAR Toscana, la ricorrente ha impugnato il decreto della Prefettura di Prato del 22 maggio 2018, con cui è stata respinta la sua istanza diretta ad ottenere il cambio del cognome da “-OMISSIS-” (cognome paterno) … Continua a leggere

Marina Resort: la Corte costituzionale dichiara l’illegittimità costituzionale dell’art. 32, comma 1, d.l. n. 133/2014 e s.m.i., nella parte in cui la disposizione demanda esclusivamente al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, sentito il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, il compito di stabilire i requisiti necessari a qualificare i Marina Resort come strutture turistico-ricettive all’aria aperta, senza prevedere alcuna forma di coinvolgimento delle Regioni (in violazione del principio di leale collaborazione che, nella specie, ha riguardo agli interessi implicati e alla peculiare rilevanza di quelli connessi alla potestà legislativa residuale delle Regioni).

(Corte costituzionale, 11 febbraio 2016, n. 21) «Nel merito, la questione di legittimità costituzionale promossa nei confronti del citato art. 32, comma 1, del d.l. n. 133 del 2014, è fondata nei termini di seguito precisati. 3.1.– L’art. 32 è contenuto nel d.l. n. 133 del 2014, recante «Misure urgenti per l’apertura dei cantieri, la … Continua a leggere

La Corte costituzionale ribadisce che l’art. 93 del Codice delle comunicazioni elettroniche è espressione di un principio fondamentale (in quanto persegue la finalità di garantire a tutti gli operatori un trattamento uniforme e non discriminatorio, attraverso la previsione del divieto di porre a carico degli stessi oneri o canoni) e preclude, pertanto, la libera imposizione, da parte delle Regioni, di obblighi “pecuniari” a carico dei soggetti operanti sul proprio territorio, prevenendo così il rischio di una ingiustificata discriminazione rispetto ad operatori di altre Regioni, per i quali, in ipotesi, tali obblighi potrebbero non essere imposti.

(Corte costituzionale, 26 marzo 2015, n. 47) «Con ordinanza del 14 dicembre 2012, il Tribunale ordinario di Torino ha sollevato questione di legittimità costituzionale dell’art. 14 della legge della Regione Piemonte 3 agosto 2004, n. 19 (Nuova disciplina regionale sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici), il quale prevede che «1. I … Continua a leggere

Indebito arricchimento contro la P.A: a seguito della sentenza della Corte Cost. 6 luglio 2004, n. 204, anche nella materia dei servizi pubblici le controversie aventi ad oggetto l’azione di indebito arricchimento ex art. 2041 c.c. appartengono alla giurisdizione del giudice ordinario, che attrae a sé anche la domanda sul silenzio.

(Consiglio di Stato, sez. V, 3 febbraio 2015, n. 498) «[I] ricorrenti in primo grado hanno proposto: – una domanda di accertamento delle competenze circa il servizio di trasporto ed assistenza educativa ad personam a favore di studenti con disabilità frequentanti gli istituti di istruzione secondaria di secondo grado; – una domanda di annullamento delle … Continua a leggere

Legge-provvedimento: la Corte costituzionale ribadisce che il passaggio dall’atto amministrativo alla legge implica un mutamento del regime di tutela giurisdizionale, tutela che dal giudice comune passa alla giustizia costituzionale, ma non determina, in quanto tale, una lesione del diritto a tale tutela.

(Corte costituzionale, 10 ottobre 2014, n. 231) «La disposizione censurata, disponendo la revoca dell’incarico dirigenziale di Segretario generale del Consiglio regionale della Regione Molise «in essere» (nonché la risoluzione del connesso contratto di lavoro a tempo determinato) costituisce – come chiaramente, pur se non esplicitamente, dedotto dal rimettente – una legge-provvedimento, come è reso palese, … Continua a leggere

La Corte costituzionale – ribadendo che la legittimità costituzionale delle leggi-provvedimento va valutata in relazione al loro specifico contenuto e che, dalle norme stesse (in base agli ordinari strumenti ermeneutici), devono emergere i criteri che ispirano le scelte con esse realizzate, nonché le relative modalità di attuazione – dichiara l’illegittimità costituzionale dell’art. 10, co 5, lett. b) d.l. 2 marzo 2012, n. 16, nella parte in cui riconosce(va) ai concessionari di scommesse ippiche un tetto «non superiore al 5 per cento» allo sconto sui c.d. minimi garantiti.

(Corte costituzionale, 20 novembre 2013, n. 275) «Sono sottoposti all’esame della Corte diciotto atti di rimessione iscritti ai nn. 85, 86, 87, 88, 89, 90, 91, 92, 93, 94, 95, 96, 97, 98, 99, 100, 101 e 102 del registro ordinanze 2013, con i quali il Tribunale amministrativo regionale per il Lazio ha sollevato questione … Continua a leggere

Sui limiti all’accesso agli atti della Consob, in ragione dell’art. 4, comma 10, d.lgs. n. 58/1998 (recante il Testo Unico della Finanza).

(Tar Lazio, Roma, sez. II, 4 luglio 2013, n. 6608) «Con istanza in data 14 dicembre 2012 la ricorrente ha avanzato domanda di accesso alla Consob relativamente alla documentazione del procedimento sanzionatorio conclusosi con [l’irrogazione di una sanzione pecuniaria al presidente del collegio sindacale di una società di cui l’odierna ricorrente era società di revisione], … Continua a leggere

Dopo la sentenza della Corte costituzionale n. 162/2012, i giudizi in materia di sanzioni amministrative irrogate dalla Consob non appartengono alla giurisdizione del giudice amministrativo, ma di quello ordinario.

(Tar Lazio, Roma, sez. I, 8 luglio 2013, n. 6659) «Con sentenza depositata il 27 giugno 2012, pubblicata nella G.U. del 4 luglio 2012, la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale degli articoli 133, comma 1, lettera l), 135, comma 1, lettera c), e 134, comma 1, lettera c), del decreto legislativo 2 luglio 2010, … Continua a leggere

La Corte costituzionale ribadisce che il fenomeno della riviviscenza di norme abrogate, quand’anche si manifesti nell’ambito delle «ipotesi tipiche e molto limitate» (che l’ordinamento costituzionale tollera), può generare «conseguenze imprevedibili», valutabili anche con riguardo all’obbligo del legislatore di assicurare il buon andamento della pubblica amministrazione.

(Corte costituzionale, 16 aprile 2013, n. 70) «La questione di legittimità costituzionale della norma impugnata [articolo 5, comma 2, della legge della Regione Campania 21 maggio 2012, n. 13, recante «Interventi per il sostegno e la promozione della castanicoltura e modifiche alla legge regionale 27 gennaio 2012, n. 1 (Disposizioni per la formazione del bilancio … Continua a leggere

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